Roma – “Le operazioni condotte dal Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera nel primo semestre del 2013 confermano il lavoro importante e capillare che tutti i giorni le donne e gli uomini del Corpo prestano al servizio del nostro Paese.
La loro attività di difesa e di tutela delle risorse biologiche dei nostri mari è fondamentale per la salvaguardia delle nostre coste e dei prodotti che il mare offre alle nostre tavole. Voglio esprimere il mio totale apprezzamento per i risultati conseguiti, che vedono l’aumento del 30 per cento del numero dei controlli. Le operazioni portate a termine ci hanno permesso di contrastare tutti quei fenomeni di illegalità e di irregolarità che avrebbero compromesso il lavoro onesto di tanti pescatori e di tutti gli operatori del settore”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo, ha commentato i risultati dell’azione operativa svolta dal Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera nel primo semestre del 2013.
L’attività esplicata al fine del controllo e repressione dei fenomeni di illegalità nel settore della filiera della pesca, nell’evidenziare l’aumento del 30 % del numero dei controlli (confrontando i dati dello stesso periodo dell’anno 2012), ha registrato un interessante calo complessivo delle violazioni accertate presso i punti di sbarco e a mare, che mette in luce la tendenza da parte del pescatore professionale ad adeguarsi alle direttive ed evidenzia che l’opera di sensibilizzazione effettuata dal Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera ai fini della tutela del consumatore e degli operatori del settore ha dato i suoi frutti.
Da una prima stima emerge il dato relativo alle inosservanze accertate presso i mercati ittici, grande distribuzione, ristorazione e pescherie, presumibilmente attinente al forte aumento di prodotto ittico non italiano, che mette in risalto le relative inadempienze in materia di etichettatura, tracciabilità, termini minimi di conservazione del prodotto.
Si evidenziano le trasgressioni accertate in materia di tutela delle condizioni igienico-sanitarie, queste ultime principale obiettivo perseguito e volto a colpire il fenomeno di irregolarità a salvaguardia della salute del consumatore.
Un’analisi di dettaglio dei dati a disposizione evidenzia come il numero di controlli eseguiti, 44.331, hanno portato all’elevazione di 2.216 sanzioni amministrative per un importo pari a Euro 3.761.099, mentre le sanzioni penali accertate sono state 464. L’attività del personale operante ha inoltre portato all’effettuazione di 1009 sequestri mirati a sottrarre alla disponibilità dei consumatori alimenti pericolosi per la salute pubblica.