NAPOLI – La condanna a 13 anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici è stata chiesta oggi dal pm Antonello Ardituro per il consigliere comunale Marco Nonno, imputato di devastazione al processo sui disordini che sconvolsero il quartiere di Pianura nel gennaio del 2008.

Quando fu ipotizzata la riapertura della discarica di contrada Pisani per fronteggiare l’emergenza rifiuti, per diversi giorni vi furono blocchi stradali, incendi di bus e cassonetti, sassaiole contro le forze dell’ordine, raid contro negozi ed edifici pubblici. Secondo l’ipotesi accusatoria, i disordini furono organizzati con la regia del clan camorristico Lago che, dedito alla costruzione di immobili abusivi, temeva che la riapertura della discarica pregiudicasse i suoi affari. Autori degli episodi di teppismo furono tra gli altri alcuni ultrà che si riconoscono nella sigla Niss (Niente in contri solo scontri). Nel corso della sua requisitoria, il pm ha sottolineato che la protesta non nacque spontaneamente nel quartiere, ma fu orchestrata e attuata in maniera violenta e con schemi tipici della guerriglia. Diciotto gli imputati per i quali sono state chieste condanne dai tre ai 13 anni di reclusione. Altri imputati che avevano scelto il rito abbreviato sono già stati condannati in primo e in secondo grado. Il processo riprenderà a ottobre con le discussioni degli avvocati del collegio difensivo. In un comunicato, Marco Nonno afferma: “Attendo in assoluta serenità il verdetto, nella consapevolezza che il dibattimento ha messo in luce le mie ragioni e la mia assoluta estraneità a tutti i fatti contestati”.

 

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