CASAPESENNA – La paventata chiusura del Posto fisso di polizia di Casapesenna approda in Senato. A portarle la questione all’attenzione del parlamento la senatrice del Movimento 5 Stelle Vilma Moronese che è intervenuta in aula.
ecco il testo
Grazie Presidente, con riferimento all’ordine del giorno n. G1.101, riteniamo non solo opportuno ma necessario l’interessamento attivo alle organizzazioni mafiose e criminali da parte del Parlamento, oltre al fatto che il rapporto tra politica e criminalità organizzata rappresenta uno degli aspetti più inquietanti, e pertanto la presenza dello stato nei territori a rischio è d’obbligo.
Per questo riteniamo assurdo quanto disposto dal Decreto del capo della Polizia il 3 giugno 2013 con il quale si è decisa la chiusura del Posto fisso operativo di Casapesenna, comune questo situato nel territorio dell’agro-aversano, centro e sede dei clan malavitosi più pericolosi, e dove il suddetto Posto di polizia rappresenta per i cittadini l’unico baluardo della legalità presente sul territorio.
Una presa di posizione assolutamente doverosa, la nostra, che scaturisce da semplici considerazioni circa la curiosa esigenza, secondo il decreto, di ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili, in termini di economicità, efficienza ed efficacia. Tagli, in buona sostanza, che sempre secondo il decreto non andrebbero a minare la capacità operativa della Polizia di Stato sul territorio, che sarebbe garantita dalla vicina presenza della sezione distaccata della Squadra Mobile di Casal di Principe, e del Commissariato di P.S. di Aversa.
Insomma, un provvedimento che sembra scritto da persone estranee alla storia di un territorio in cui quel Posto fisso, fin dalla sua istituzione che risale al 1996, ha giocato un ruolo determinante nelle indagini e nelle operazioni che hanno portato alla cattura di capiclan del calibro di Schiavone, Zagaria e Iovine.
Un provvedimento che sfiora l’assurdo laddove, in virtù di opinabilissimi criteri di economicità, pertanto chiediamo al Governo di impegnarsi non solo a revocare immediatamente l’efficacia del decreto di soppressione, e mantenere in vita il Posto fisso operativo di Polizia di Casapesenna, ma anche di incrementare l’attuale dotazione organica composta da 24 unità di cui un solo ispettore e di stabilizzare il personale che opera in missione ormai da 5 anni, con conseguente riduzione di spesa.
Infine, visto che l’unico ipotetico risparmio derivante dalla chiusura del Posto di Polizia sarebbe quello riconducibile alla locazione dello stabile che ospita gli uffici, si chiede l’impegno a valutare la possibilità di utilizzare, quale sede degli stessi uffici, uno dei numerosi stabili confiscati ai clan camorristici. Questo permetterebbe di operare nell’ottica del risparmio e della riduzione della spesa, nonchè per l’alto valore simbolico che detta operazione assumerebbe nel territorio dell’Agro Aversano.
il video dell’intervento
fonte http://www.vilmamoronese.it/