AVERSA – Sulla mobilità cittadina non si può improvvisare. E’ questo il dato che emerge dal leggere la risposta del comandante della Polizia Municipale Stefano Guarino all’ordinanza sindacale con il primo cittadino Giuseppe Sagliocco aveva disposto il prolungamento fino alle 23 della zona a traffico limitato in via Roma disponendo anche un’ampliamento alla zona di piazza Vittorio Emanuele.

Una scelta che, evidentemente, il primo cittadino non ha mediato con nessuno perché il comandante Guarino fa notare varie problematica. La prima è rappresentata dalla carenza del personale per le ferie e la necessità di fronteggiare, in questi giorni, la festa della Madonna della Libera che nella zona del Borgo ha fatto riversare migliaia di persone.

La seconda e ben più importante: i problemi che potrebbe creare alla circolazione la chiusura al traffico di Piazza Vittorio Emanuele che ad oggi rappresenta un’importante strada di accesso al centro storico perché chi percorre via Diaz imbocca via Andreozzi per poi andare al Seggio. Il comandante, infatti, evidenzia che per chiudere Piazza Vittorio Emanuele al transito delle auto bisognerebbe chiudere anche Via Magenta e bloccare il traffico in via Diaz all’altezza di via Corcioni.

Una piccola rivoluzione insomma che, tra l’altro, dovrebbe essere spiegata ai residenti e ai commercianti e non improvvisata nell’ultima settimana di agosto a mezzo ordinanza sindacale di cui i cittadini sono talmente allo scuro anche perché – come evidenzia ancora Guarino – deve esser preparata anche la nuova segnaletica verticale.

C’è poi da considerare la necessità di concertare il tutto con le organizzazioni sindacali e con gli agenti che dovrebbero adeguarsi alla nuova articolazione oraria.

Tante obiezioni che per adesso non hanno fatto vedere la luce al nuovo dispositivo nella serata di ieri, sabato 31 agosto. Stasera il sindaco è sceso in strada, ha incontrato gli agenti. Chissà cosa gli avrà detto ma sicuramente questo nuovo scambio epistolare tra lui e Guarino farà crescere la tensione tra i due.

Angelo Golia

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