Orta di Atella sempre più preda dell’emergenza ambientale, tanto da poterla ritenere una delle autentiche zone nevralgiche della cosiddetta Terra dei veleni.
È di sabato scorso la notizia dell’incendio che in poche ore ha mandato letteralmente in fumo l’intera area lavorazioni dell’ex Eurocompost, azienda attiva fino al 2008 nella produzione di fertilizzante cosiddetto azotato, presso la quale erano presenti enormi quantità di residui di lavorazione che oggi, divenuti combusti, pongono serie problematiche di rimozione ovvero, di messa in sicurezza.
A distanza di quattro giorni, dai campi circostanti, sono ampiamente visibili pennacchi di fumo che si levano dal capannone incendiato; segno evidente dell’attività di combustione che nonostante lo spegnimento delle fiamme da parte dei vigili del fuoco, perdura all’interno degli ammassi carbonizzati.
Situazione che ha indotto la polizia municipale ad annunciare la contaminazione della zona con tanto di scritte spray sulle pareti dello stabile, ex sede dell’azienda, e a recintarla con un poco convincente nastro bicolore.
Insomma, una situazione che se da un lato ha suscitato l’ennesima dura reazione di associazioni come la “Massimo Stanzione” che da tempo denunciano i rischi connessi all’abbandono incontrollato di rifiuti, alla luce dei documenti pervenuti nelle scorse ore nelle mani dei responsabili del sodalizio ortese, rappresenta la proverbiale beffa che segue il danno.
Stando al verbale prodotto dall’ARPAC sulle attività di sopralluogo N. 132/TF/13 effettuate la mattina del 7 agosto scorso, infatti, in relazione alla presenza di enormi quantità di rifiuti sia pericolosi che non pericolosi ritrovati già lungo la strada che conduce all’Eurocompost, e all’interno del complesso aziendale che tra l’altro mostra i chiari segni della reiterata attività vandalica seguita alla chiusura del 2008 che ha contribuito all’incremento di rifiuti di ogni genere, gli stessi funzionari del dipartimento casertano dell’ARPAC avevano disposto, dandone comunicazione sia al Comune che alla Polizia Municipale di Orta di Atella, la liberazione delle aree ispezionate dai rifiuti presenti, l’intensificazione della sorveglianza e di misure atte ad evitare ulteriori intrusioni di terzi nonché, la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti riscontrati da attivare secondo la loro tipologia.
«Ebbene – sottolinea Enzo Tosti, dell’associazione “Massimo Stanzione” – alla luce di questi verbali, quanto accaduto all’Eurocompost non è che l’ennesima dimostrazione di un inspiegabile disinteresse da parte dell’amministrazione comunale a trattare in maniera seria e concreta quelle criticità ambientali che da anni ormai denunciamo e che, come dimostrano gli stessi verbali dell’ARPAC, affrontate per tempo e con le dovute cautele potrebbero tranquillamente scongiurare danni e conseguenze ben più gravi».
Vincenzo Viglione