CAPUA – “Siamo tutti consapevoli della necessità e dell’urgenza di arrivare ad una definizione del ciclo dei rifiuti, ciò nonostante non si può non tener conto, nelle scelte, di come ogni impianto possa impattare sul territorio. Insistere sul Gassificatore a Capua, per intenderci, è assolutamente irresponsabile e sbagliato”

. Lo ha ribadito la deputata del Pd, Pina Picierno, che ha inviato un esposto al Prefetto di Caserta, al Procuratore della Repubblica di S. Maria C.V., alla Provincia di Caserta ed alla Regione Campania, nel quale si contesta la legittimità dell’ordinanza n. 4 del 5 agosto 2013, con cui il Commissario Straordinario Michele Di Natale ha ordinato  che “sull’area ubicata nel Comune di Capua e censita al catasto terreni dello stesso Comune al foglio 13, particella 10, di superficie di 30.775, da destinare alla realizzazione dell’impianto di gassificazione, ricada il vincolo della dichiarazione di pubblica utilità prodromica all’avvio della procedura di espropriazione da porsi in carico e ad onere del concessionario dell’opera”.

 

Nell’articolata ricostruzione della vicenda, la parlamentare sottolinea l’irregolarità delle procedure con cui si è disposta la destinazione urbanistica del terreno ma soprattutto l’inopportunità di individuare quell’area per la realizzazione dell’impianto di gassificazione.

Come dimostrato da uno studio ambientale, che è stato allegato all’esposto depositato in Procura e che i sindaci dei Comuni limitrofi hanno inviato alle autorità provinciali e regionali, “la scelta di localizzare l’impianto a Capua evidenzia – è scritto nell’esposto – delle gravi incongruenze, in quanto la valutazione delle sostanze inquinanti appare parziale, incompleta e non rispondente alle normative europee”.

“Il Comune di Capua – ha rilevato la parlamentare – risulta dal Rapporto del Ministero della Salute tra i 44 siti più inquinati d’Italia e tra le città con la maggiore incidenza di tumori. E’ quindi  evidente – ha concluso – che sia del tutto inadeguata ad ospitare un impianto altamente inquinante e potenzialmente pericoloso per la salute dei cittadini”.

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