«Il rogo del deposito di ecoballe di Fragneto Monteforte ripropone con drammaticità il tema dei tanti siti “minori” che in tutta la Campania accolgono rifiuti tritovagliati spesso senza le condizioni minime di sicurezza» lo afferma il Presidente della commissione regionale bonifiche e ecomafie Antonio Amato «Ci siamo occupati della questione più volte in passato, visitando e denunciando situazioni al limite dell’assurdo come Torre del Greco, dove si continua a pagare il deposito di ecoballe su un sito privato e non c’erano nemmeno i teli di copertura, o Persano dove i militari del distaccamento del X° Cerimant erano costretti a non dovuti interventi di messa in sicurezza, necessariamente improvvisati”.
“Per non parlare delle operazioni di raccolta e smaltimento di percolato sulle quali si evidenziava spesso una totale mancanza di controlli. E ancora della possibilità, concretizzatisi a Fragneto Monteforte, che si sviluppino incendi devastanti, sulla cui natura cadono forti dubbi. Insomma, se i siti di Giugliano e Villa Literno rappresentano per quantitativi di rifiuti e superfici occupate la grande emergenza, non possiamo dimenticare la necessità di intervenire a Marcianise, Santa Maria La Fossa, Capua, San Tammaro nel casertano, Caivano, Terzigno, Acerra, Marigliano e Torre del Greco nel napoletano, Nocera, Eboli, Battipaglia, Persano nel salernitano, Pianodardine e Flumeri nell’avellinese, Casalduni e appunto Fragneto Monteforte nel beneventano. Siti che dovevano essere temporanei e invece giacciono così da decenni. Quando si parla di interventi per la rimozione delle ecoballe» prosegue Amato «bisogna tenere presente la mappatura d’insieme dei siti dove sono in stoccaggio da anni: c’è la necessità di un piano complessivo e fattivo, ponendo i luoghi di deposito delle ecoballe, insieme alle discariche autorizzate e non, come priorità nazionale di un piano di bonifica che non necessita di ulteriori dichiarazioni di intenti, piuttosto di soluzioni tecniche adeguate e non dannose, quindi di interventi concreti. Bene, ad esempio, la proposta di utilizzare i patrimoni confiscati per gli interventi di bonifica» dice il Presidente della commissione regionale «ma in merito esiste un ordine del giorno approvato da mesi all’unanimità dal consiglio regionale su proposta della commissione che presiedo. Ne avevamo discusso anche con il Ministro Orlando che lo aveva poi inserito addirittura nel suo piano programmatico. Ora,Caldoro in conferenza stato regioni, Orlando dal ministero, passino agli atti consequenziali, diano sostanza a questa intuizione. Insomma si inizi a dare segnali concreti»