Scacco al clan Gagliardi-Fragnoni di Mondragone. Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di una articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Mondragone hanno eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere – provvedimenti emessi dal GIP presso il Tribunale di Napoli – per associazione armata di tipo mafioso, finalizzata alla commissione dei delitti d’illecita concorrenza mediante minaccia e violenza, e di fittizia attribuzione di beni:
condotte aggravate dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione mafiosa. Tre degli indagati appartengono al clan Gagliardi-Fragnoni di Mondragone. In manette soni finiti Giacomo Fragnoli, 43 anni, Emilio Boccolato, 61 anni, Eduardo Sorrentino, 57 anni, Michele Sorrentino, 47 anni, Giuseppe Vellucci, 51 anni, Pasquale D’Angelo, 61 anni, Antonio Picone, 38 anni. L’attività investigativa – condotta con l’utilizzo di attività tecniche d’intercettazione telefonica e ambientale e fondata anche su dichiarazioni di collaboratori di giustizia – ha permesso di ricostruire l’intera vicenda, verificatasi fino a epoca recente a Mondragone e riguardante lo specifico settore imprenditoriale del trasporto su gomma di generi ortofrutticoli. Sulla base delle investigazioni venivano ricostruiti i comportamenti e i meccanismi economico-criminali che hanno governato, e governano, il settore del trasporto su gomma. Si comprendeva, in particolare, il ruolo di rilievo della Trans Drago e del Consorzio, enti che, secondo l’ipotesi investigativa, mantenevano la finalità di schermo giuridico per garantire il monopolio di zona e i cui referenti agivano con violenza e minaccia nei confronti dei possibili concorrenti, in vista della realizzazione degli interessi della locale organizzazione camorristica. Gli emissari del gruppo camorristico – anche con atti intimidatori e violenti, anche con l’utilizzo di armi – operavano per impedire che autotrasportatori non autorizzati avessero diretti rapporti commerciali con le locali aziende ortofrutticole. Veniva, inoltre, imposto agli autotrasportatori autorizzati a operare un sovrapprezzo, commisurato a singolo “bancale”, da versare all’Agenzia, denaro che veniva dirottato ai capi del gruppo camorristico mondragonese.