NAPOLI – In forte aumento le truffe sui contratti per l’energia elettrica o gas mai stipulati. Il fenomeno è in crescita soprattutto tra Napoli e provincia, dove quasi il dieci percento dei contratti tra quelli che trattiamo è falso. A essere danneggiati dalla truffa, va precisato, sono in questo caso sia i cittadini che le grandi aziende. Chi è che fa il furbo allora? I tribunali sono pieni di procedimenti penali per contratti di fornitura falsi.
Bisogna stare attenti a rilasciare i propri dati sensibili. Per stipulare un contratto non richiesto, infatti, bastano i dati dell’intestatario e poco altro. Questo favorisce singoli sub-agenti che creano contratti fasulli, dato che le loro percentuali di guadagno aumentano in proporzione al numero di contratti portati a casa a fine mese. I premi di produzione fanno gola, dunque, ai rappresentanti delle ditte esterne di cui le grandi aziende si servono per vendere sul territorio. Ma è ovvio che non tutti i sub-agenti hanno intenzioni fraudolente. Per evitare pericoli, il cittadino che non voglia rischiare di cadere in certe trappole deve fare molta attenzione anche a dove vanno a finire le vecchie bollette.
Attenzione anche a un secondo avviso agli utenti: non c’è solo l’insidia del contratto falso. Anche la «bolletta pazza» rientra tra i casi gettonati. In quel caso, si tratta di errori meno gravi, involontari, risolvibili dopo la segnalazione dell’errore. Eppure scenografici, dato che fa impressione vedersi arrivare una bolletta del gas da infarto: 77mila e 464 euro da pagare dopo pochi mesi dall’ingresso in casa, come è capitato a una coppia di sposini napoletani.