NAPOLI – La Commissione Patrimonio, presieduta da Vincenzo Varriale, ha incontrato oggi l’assessore al ramo Alessandro Fucito, accompagnato dal direttore centrale del Patrimonio, Maria Aprea, e dal dirigente del servizio Demanio, patrimonio e politiche per la casa, Fabio Fracasso, per una discussione dedicata ai compiti e alle mansioni della Napoli Servizi nell’ambito della gestione del patrimonio immobiliare. All’incontro hanno partecipato anche il presidente della società, Antonio Saturnino, e il direttore generale Ferdinando Balzamo.

 

Il presidente Varriale, in apertura, ha brevemente ricostruito il percorso che ha portato all’affidamento alla Napoli Servizi dei compiti relativi alla gestione del patrimonio immobiliare, ricordando che la commissione può svolgere il proprio ruolo di controllo solo avendo ben chiaro il percorso che porterà la società allo svolgimento dei compiti affidatigli e i contenuti dell’accordo tra Amministrazione e società.

 

L’assessore Fucito, dopo aver informato preliminarmente la commissione dell’impegno svolto in sede ANCI con la partecipazione all’assemblea nazionale di venerdì scorso sul tema dell’emergenza abitativa – che vede Napoli coordinarsi nella definizione di strategie di intervento con altre realtà come Milano e Roma che soffrono di un’analoga e forse più grave, in termini numerici, emergenza – ha ricordato che, dopo l’approvazione della delibera di riferimento, avvenuta il 1 luglio, e la nomina ad agosto del responsabile del procedimento, si è ora al lavoro per la definizione dei disciplinari che, per ogni settore di attività della Napoli Servizi, devono dettagliare le attività e gli impegni tra le parti. Attualmente è in via di definizione il disciplinare sul patrimonio, che indicherà i compiti e le risorse a disposizione e che, dopo il passaggio con la società, il Consiglio potrà svolgere tutte le osservazioni sui contenuti stabiliti.

Agli oltre 9 milioni all’anno riconosciuti alla Napoli Servizi per la gestione del patrimonio, si è affiancato l’ulteriore milione e mezzo di euro destinati alla manutenzione straordinaria, obiettivo raggiunto, ha detto Fucito, grazie alla funzione migliorativa svolta dal Consiglio in sede di approvazione del bilancio di previsione, oltre agli ulteriori residui individuati per la stessa finalità. La società, ha ribadito l’assessore, dovrà essere partner dell’Amministrazione, svolgendo funzioni integrative di quelle degli uffici competenti che, parallelamente, sono in via di riorganizzazione con la rideterminazione del carico di lavoro.

Dopo aver ricordato la vasta gamma di azioni sul patrimonio sulle quali Napoli Servizi sarà impegnata, (a partire dalla manutenzione ordinaria), l’assessore ha assicurato che nella prima decade di novembre sarà sottoposto alla commissione il disciplinare definito, accompagnato dal piano di riorganizzazione degli uffici del Patrimonio, in modo da raccogliere le osservazioni e le proposte di miglioramento o integrazione dei commissari.

Gli interventi dei consiglieri si sono soffermati su vari aspetti, anche se tutti hanno ravvisato la necessità di nuovi incontri di approfondimento dedicati a singoli temi. Sono intervenuti Fellico (sulle risposte da dare ai cittadini su singoli problemi come il mancato invio dei bollettini di pagamento o il cattivo funzionamento degli ascensori. Ribadite le preoccupazioni sulle difficoltà di funzionamento degli uffici e sui tempi della dismissione), Santoro (sulla trasmissione dei dati da parte del vecchio gestore (Romeo) che ha consegnato, accanto alla documentazione cartacea, una banca dati informatica con un software che non consente al Comune di incrociare e aggregare i dati in forma utile ad una conoscenza dettagliata del patrimonio stesso, sulla necessità di mettere a regime quanto prima l’azione di manutenzione, chiarendo contemporaneamente il piano di dismissione), Zimbaldi (sull’urgenza di fornire risposte certe ai cittadini sulla bollettazione, la manutenzione del verde e le procedure da seguire in caso di sopravvenuti cambiamenti del reddito dell’intestatario di alloggio), Troncone (sull’indispensabilità di definire il piano di dismissione partendo dalla tutela dei beni di pregio e dalla valutazione dell’opportunità di vendere i terreni), Antonio Borriello (sulla necessità di definire con attenzione il disciplinare per evitare rischi di insuccessi e di recuperare ulteriori risorse in sede di assestamento di bilancio per mettere la società in condizioni di raggiungere gli obiettivi prefissati), Lebro (sul rafforzamento degli uffici del patrimonio con personale tecnico ed amministrativo, magari anche attraverso lo scorrimento delle graduatorie degli idonei, e sulla necessità di rivedere il piano di dismissione alla luce delle scelte in tema di eliminazione dei fitti passivi), Moretto (sull’errore compiuto con la scelta di internalizzazione per l’impreparazione tecnica del personale della società e per le limitate risorse messe a disposizione. Prima di potenziare gli uffici del patrimonio, inoltre, andava riformata l’intera macchina comunale), Vernetti (sull’esigenza di avere garanzie su tempi e compiti sia degli uffici che della società), Grimaldi (sulla necessità di destinare maggiori risorse, ben definendo in sede di disciplinare le soluzioni ai problemi più critici, come quelli dei costi delle manutenzioni), Guangi ( sull’indifferibilità, in vista dei compiti che dovranno essere svolti in partenariato con la Napoli Servizi, di una riorganizzazione degli uffici del Patrimonio, tenendo conto dell’urgenza di dare risposte ai cittadini soprattutto sulla manutenzione).

 

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