“Non ho mai sollecitato la scarcerazione di Giulia Ligresti” che “non e’ avvenuta per effetto di una mia pressione o ingerenza, che non c’e’ mai stata ne’ e’ mai stata concepita, ma per un’indipendente decisione della magistratura”. Il Guardasigilli Annamaria Cancellieri riferisce in Senato sul caso Ligresti e respinge al mittente le accuse di aver favorita la liberazione di Giulia, arrestata il 17 luglio nell’ambito del caso Fonsai. Epifani: confermiamo fiducia a ministro

“Sono amica di Antonino Ligresti, dai tempi della mia lunga permanenza a Milano. In nessun modo la mia carriera e’ stata mai influenzata da questo o da altri rapporti personali. Sono una persona libera”, sottolinea la Cancellieri, aggiungendo di non aver effettuato alcun intervento anche per la sorella di Giulia, Jonella. Come aveva anticipato ieri, il ministro si dice pronto a “fare un passo indietro” se “dovessi essere d’intralcio a questo governo” e ribadisce che “la fiducia e’ per me decisiva per andare avanti nell’incarico di ministro della Giustizia”. Un applauso si leva dai banchi della maggioranza – Pdl, Pd e Scelta Civica – quando Cancellieri conclude la sua informativa, non prima di aver sottolineato come il fenomeno dei suicidi in carcere sia “alto” e ognuna di queste morti sia “una sconfitta per lo Stato. Io ne sento tutto il peso”, assicura. “Puo’ un ministro della Giustizia mettersi a disposizione di un’intera famiglia? No, non puo’, secondo noi non puo’ e dovrebbe dimettersi”, afferma il senatore Alberto Airola, senatore di M5S, che ha presentato una mozione di sfiducia verso la Cancellieri

 

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