“L’appalto oggetto dell’indagine della Dda di Napoli non riguarda l’azienda Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta ma le altre strutture direttamente gestite dall’azienda sanitaria locale”. A precisarlo – rettificando quanto si era appreso stamane da fonti vicine all’inchiesta – è il direttore sanitario dell’ospedale civile del capoluogo Diego Paternostro. L’inchiesta questa mattina ha portato in carcere l’attuale direttore generale del nosocomio Sant’Anna e San Sebastiano, Francesco Bottino, in riferimento però al periodo in cui era manager della allora Asl Caserta 1.

Il Sant’Anna e San Sebastiano è infatti dal 1995 un’azienda autonoma e in tale veste bandisce e organizza da sé le proprie gare d’appalto mentre l’Asl gestisce gli ospedali di Maddaloni, Marcianise, Piedimonte Matese, Sessa Aurunca, Santa Maria Capua Vetere, Aversa e la struttura per lungodegenza e sede di Hospice di San Felice a Cancello. L’appalto contestato dalla Dda da 26 milioni di euro fu aggiudicato dall’allora Asl Caserta 1 (l’accorpamento con l’Asl Caserta 2 dell’area aversana ci fu nel marzo 2009, ndr) diretta da Francesco Bottino mentre l’ex sindaco di Caserta Giuseppe Gasparin era il funzionario che presiedeva la commissione aggiudicatrice.

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