AVERSA – Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Michele Vietti questa mattina è stato ad Aversa per incontrare i vertici del nuovo tribunale e toccare con mano le potenzialità ma anche le difficoltà iniziali della nuova struttura giudiziaria, allocata presso il Castello Aragonese. Ad accoglierlo il sindaco Giuseppe Sagliocco e esponenti dell’avvocatura locale.

Vietti nel suo intervento ha parlato di un piccolo miracolo in cui aveva sempre creduto anche se ha spiegato bene che sul fronte delle carenze del personale non si potranno fare miracoli e che bisognerà puntare molto sull’informatizzazione.

Daniele e Marino, responsabili della struttura, hanno avanzato le proprie richieste e spiegato l’immensa mole di lavoro che il personale affronta ogni giorno. Sono già più di tremila infatti le notizie di reato iscritte nell’apposito registro.

A dare le cifre di un impegno che diverrà sempre più gravoso con il tempo è il presidente del Tribunale Rodolfo Daniele. “In 45 giorni – spiega – abbiamo avuto 445 ricorsi per decreti ingiuntivi, 1688 ricorsi in materia di lavoro e previdenza e altri 2046 affari iscritti al civile. Andando di questo passo, entro un anno saranno 11400 i ricorsi in materia previdenziale e lavorativa, 12250 nel civile e 4300 nel settore fallimentare. Aspettiamo poi l’onda di piena del penale, che avremo nel 2014”. Numeri alti visto l’ampio bacino di utenza, pari ad oltre un milione di persone residenti tra le province di Napoli e Caserta. E’ il procuratore capo reggente Raffaele Marino a fornire i numeri del settore penale. “Dal 13 settembre abbiamo avuto l’iscrizione in media di 100 notizie di reato al giorno, entro un anno arriveremo a 35mila. E’ stato fatto un grande lavoro visto che i primi giorni non avevamo neanche le sedie ma ora è necessario aumentare gli organici dei magistrati e degli amministrativi; è necessario poi puntare sull’informatizzazione, che permette di risparmiare risorse umane ed economiche”.

Il vicepresidente del Csm Michele Vietti auspica che ”il legislatore trovi il coraggio per mettere mano ad una riforma della prescrizione” ma si dice ”perplesso’ sull’ipotesi di un inasprimento delle pene per i reati ambientali, ”sotto la spinta della cronaca”. Rispondendo alla domanda di un giornalista a margine di un convegno, Vietti ha aggiunto: ”Fermo restando la necessità di celebrare i processi in tempi certi, occorre una riforma della prescrizione che ne sospenda il decorso almeno fino all’ accertamento delle responsabilità in primo o secondo grado di giudizio”.

Quanto all’inasprimento delle pene per i reati contro l’ ambiente, richiesto da più forze politiche in seguito all’ allarme per gli sversamenti di rifiuti tossici, il vicepresidente del Csm ha detto.”Sono perplesso sia sull’ introduzione di nuove specie di reato, perché ne abbiamo fin troppe, sia sull’aumento dell’entità della pena sulla base dei fatti di cronaca. A forza di introdurre nuovi reati e di aumentare le pene sulla base dello scandalo del momento abbiamo determinato molte asimmetrie nel nostro sistema giudiziario”.

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