Mentre i riflettori dell’informazione erano indirizzati sul vertice di Cannes, dove i G20 erano a caccia dell’ennesima pezza a colori per cercare di rimandare il collasso del capitalismo finanziario nelle strade di Roma ha preso forma l’ennesimo atto di resistenza. Duecento, trecento, quattrocento, ma in questi casi i numeri non contano, hanno sfidato il divieto del sindaco Gianni Alemanno e hanno provato ad attraversare in corteo le strade di Roma.

La marcia è stata interrotta dalla celere nei pressi della stazione Tiburtina dove dalle dieci in poi i manifestanti sono stati bloccati dagli agenti in divisa. Nel cantiere c’è stata qualche carica contro giovani arrabbiati. Una generazione di giovanissimi che ha preso coscienza, molto più degli attuali ventenni, dello schifo che attraversa questo mondo. Non si può parlare di scontri, perché gli studenti non hanno reagito ma nonostante la scelta di stare in piazza pacificamente la polizia ha inspiegabilmente accerchiato il cantiere della Tiburtina e costretto gli studenti a stare lì fino alle 14. Alla fine gli studenti hanno lasciato la piazza in piccoli gruppi e in fila indiana per poter essere identificati dalle forze dell’ordine. Su twitter, sono stati migliaia i cinguettii che si sono susseguiti. C’è chi ha parlato di situazione grottesca chi di sequestro di persona chi di schedatura di massa per reprimere il dissenso. Queste denunce hanno fatto seguito ad un clima di tensione che ha visto fin dalle prime ore della mattina le forze dell’ordine all’esterno di alcune scuole superiori della capitale. Un invito, nemmeno troppo implicito, a non manifestare. Ma la società attuale ha ridotto al lumicino gli spazi di partecipazione dei cittadini alla politica attiva. I cortei, per quanto infelici o inutili, sono al momento l’unico strumento per lanciare un segnale a chi, distrattamente, governa il paese. Gli studenti romani, oggi, hanno lanciato un segnale. Non bisogna rassegnarsi a vivere una vita di divieti, imposizioni e sacrifici. Ora bisogna attendere le prossime manifestazioni. 4,11,17 novembre. Non è che l’inizio. Si spera.

 

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