Impresa impossibile, quella di scegliere i dieci film, italiani e stranieri, che meglio caratterizzano il 2013. Visto che i criteri di qualità sono sempre opinabili, si è preferito mettere in campo anche quelli di straordinarietà come, ad esempio, successo al box office, ricchi palmares e altro. Ecco la top ten partendo dai film italiani.

– LA GRANDE BELLEZZA di Paolo Sorrentino è forse il più bel film italiano, e non solo, degli ultimi anni in barba a quei critici che non lo hanno amato. In corsa per l’Italia per gli Oscar ha già sbancato agli Efa, Oscar Europei, vincendo tutto anche il premio al miglior attore andato al protagonista Toni Servillo nei panni di Jep Gambardella. Punti di forza, una storia che ricorda La dolce vita di Fellini in cui il protagonista, il giornalista-scrittore Gambardella, si muove con disinvoltura in un’ambiente raffinato, ma che raffinato non è. E questo grazie a una cultura che lo rende solo e distante proprio come la disincantata Roma che fa da scenario.

– SOLE A CATINELLE di Gennaro Nunziante conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, che con Checco Zalone è nata una maschera che sbanca la box office con grande naturalezza. Oltre 51 milioni di Euro, ovvero il maggior incasso italiano di tutti i tempi, vogliono pur dire qualcosa. Zalone insomma non ha bisogno di storie complicate. E’ il caso di questo film che racconta della storia di un padre, senza soldi, che promette la più bella delle vacanze al figliolo se avrà tutti dieci.

– GRAVITY di Alfonso Cuarón. Film d’apertura della Mostra del cinema di Venezia con George Clooney e Sandra Bullock in un’avventura solitaria nello spazio. Con un 3D che ha incantato molti. Va detto che considerando la location, ovvero lo spazio piu’ nero del nero, il film tiene incollati alla sedia. Clooney nei panni del veterano Matt Kowalsky, maschio tutto battutine e lazzi, nel ruolo stereotipato di chi e’ destinato a salvare e tranquillizzare la ‘fragile’ dottoressa Stone (capacita’, purtroppo, che non manca di avere anche dopo morto).

– HER di Spike Jonze Presentato in anteprima al Festival del Film di Roma, ha un record. E’ valso il premio come migliore attrice a Scarlett Johansson, che sullo schermo non compare se non come la voce di un sistema operativo. Ma basterà a far cader Joaquin Phoenix che se ne innamora.

– CAPTAIN PHILLIPS – ATTACCO IN MARE APERTO di Paul Greengrass. Solo un Tom Hanks in gran forma meriterebbe la visione di questo film avvincente dall’inizio alla fine. Di scena la storia vera di un attacco a una nave mercantile americana da parte di pirati somali. Ed esattamente alla nave porta container U.S.A. Alabama da parte di una banda di pirati Somali avvenuto nel 2009.

– HUNGER GAMES – LA RAGAZZA DI FUOCO di Francis Lawrence con Jennifer Lawrence è un fenomeno popolare tra i giovanissimi come ha mostrato, tra l’altro, il bagno di folla all’ultimo Festival di Roma dove era l’appuntamento più atteso della sezione autonoma per adolescenti Alice nelle città. Questa l’avvincente storia. Vincitrice a sorpresa del 74 torneo mortale degli Hunger Games, la bella e fiera Katniss Everdeen e’ costretta ad abbandonare affetti e famiglia per partecipare al micidiale tour della vittoria nei vari distretti del paese. Intanto, proprio mentre la ribellione popolare monta e rischia di travolgere l’ordine costituito, le autorità mettono in cantiere la successiva edizione dei Giochi.

– THE HOBBIT – LA DESOLAZIONE DI SMAUG di Peter Jackson. Secondo capitolo della nuova trilogia di Jackson tratta da Tolkien e prequel della precedente trilogia, bisogna fare i conti, oltre che al box office di Natale, anche con due scene cult. Quella che vede Bilbo e i suoi amici nani resi bozzoli penzolanti da enormi ragni voraci in un tetro bosco e, soprattutto, la scena finale, quella con un drago (appunto Smaug) più grande di un Jumbo che vive sepolto nel più enorme dei tesori.

– MISS VIOLENCE di Alexandros Avranos. Intanto per questo film duro e crudo fino all’inverosimile due premi importanti al Festival di Venezia, il Leone d’argento e la coppa Volpi maschile a Themis Panou. Di scena una storia di incesto, pedofilia e violenza domestica, la più terribile. La storia di Miss Violence e’ tratta da una vicenda accaduta in Germania ancora piu’ mostruosa. Ovvero quella di un nonno-orco (Panou) coi nipoti bambini, con una figlia messa continuamente incinta da lui e con una moglie che accettava tutto in silenzio.

– LA MOGLIE DEL POLIZIOTTO di Philip Groning – La violenza sulle donne, quella che avviene dietro le mura domestiche, ha i tempi lenti della normalità. E cosi’ non a caso il regista di ‘Die Frau Des Polizisten’, Philip Groning, sceglie i tempi lunghi, ovvero ben 175 minuti, per raccontare la storia di una giovane famiglia come tante. Insomma come si legge nelle note di regia La moglie del poliziotto e’ ”un film semplice e tranquillo” che pero’ a un certo punto devia verso la follia, la violenza, la pazzia.

– BLANCANIEVES di Pablo Berger. Il sapore delle favole rende tutti bambini. Anche quando non lo si e’ piu’. Ci sono i ‘cattivi-cattivi’ e i buoni maltrattati. Tutto si semplifica in questo film Berger. Il tutto per reinventare la favola dei fratelli Grimm in salsa spagnola: dalla Corrida a Bunuel, passando poi per il surrealismo fino al flamenco. Il film, in bianco e nero e muto (c’e’ la sola colonna sonora, come in ‘The Artist’) si e’ già aggiudicato 10 premi Goya in patria, e rappresenterà la Spagna agli Oscar 2013.

 

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