CASERTA – Il Comitato recentemente insediatosi a Montecitorio per istruire la pratica sulla sentenza della Consulta che dice no ai doppi incarichi si e’ aggiornato ai prossimi giorni. Nulla di fatto per ora. Non si e’ entrati nel merito delle decisioni dei giudici costituzionali, ma e’ evidente che se risulta essere incompatibile il ruolo di sindaco e parlamentare, allora vale lo stesso per le altre cariche elettive, come il presidente della Provincia. Sembra essere questa la corrente di pensiero dei “tecnici” di Montecitorio.

Quindi c’e’ chi pensa al futuro. Tra questi il presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi il quale anticipa: “Nel momento in cui dovro’ scegliere optero’ per la Provincia, non si puo’ prendere in giro la gente. Siamo stati eletti meno di due anni fa, abbiamo ancora molto da fare. Certo, sarebbe piu’ comodo fare il deputato – continua Zinzi – ma io sono all’antica, se nelle cose ci metto la faccia vado avanti fino in fondo, dunque, optero’ per la Provincia di Caserta”. Fin qui le intenzioni, visto che di scadenze ufficiali, al momento non ce ne sono. Forse l’unico a sperare potrebbe essere Giuseppe De Mita. Il delfino di zio Ciriaco, dopo la burrasca che per qualche settimana lo ha allontanato dalla giunta regionale della Campania di cui e’ vicepresidente, e’ anche il primo dei non eletti a Montecitorio. Ora e’ tornato alla corte di Caldoro, ma con uno sguardo alla questione doppi incarichi. La Campania intanto ha ben quattro deputati su cinque che sono anche Presidenti di Provincia. Oltre a Zinzi dell’Udc, c’e’ Luigi Cesaro (Napoli) Cosimo Sibilia (Avellino), Edmondo Cirielli (Salerno). Nessuno di loro si sbilancia ufficialmente su cosa accadra’. Per Cesaro il problema verra’ eventualmente affrontato al momento opportuno, anche se rumors insistenti danno per scontata l’opzione a Montecitorio. Sibilia dice: “Non credo il problema tocchi anche i presidenti della Provincia, eventualmente riflettero’ sul da farsi”. E’ netto Cirielli: “La sentenza rappresenta una manovra strumentale del Pd nata gia’ durante la mia campagna elettorale. I cittadini del salernitano – continua – sapevano bene che ero anche parlamentare ma mi hanno votato lo stesso. Il problema non me lo pongo nemmeno”. Fin qui le reazioni. Si vedra’ poi quali saranno le scelte effettive nonostante la maggioranza dei parlamentari con doppio incarico sembrano preferire lo scranno romano a quello locale. Su tutti aleggia comunque l’incognita voto. Se si tornasse alle urne la discussione sarebbe totalmente inutile.

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