Sperano che domani nei negozi entrino clienti intenzionati a comprare: a Napoli, nelle vie dello shopping, i commercianti lamentano la scarsa affluenza di gente. ”Entrano, danno uno sguardo e vanno via – dice Antonio C., 62 anni, titolare di un negozio di abbigliamento in via Toledo – E’ vero che la crisi si fa sentire, ne abbiamo risentito tutti. La speranza è che domani che è sabato ci sia folla in strada e che comprino”. E se prima si attendevano i saldi per comprare un capo in più, adesso si comprano indumenti che possono servire, eliminando il superfluo.

”Anche quest’anno per esempio insieme con i cappotti e i giacconi neri o comunque facilmente abbinabili, avevano proposto una serie di capi colorati come il rosa o l’azzurro – afferma Rosaria D.B., 46 anni, titolare di un altro negozio di abbigliamento – Ma la gente, che decide di comprare, alla fine sta scegliendo solo lo stretto necessario”. L’auspicio che il weekend possa portare un po’ più di fortuna nelle vendite accomuna tutti, comprese le zone, come per esempio la Pignasecca e Montesanto. Posti, nel centro di Napoli, dove i prezzi sono di solito più bassi. ”Non stiamo vendendo molto – racconta Elena F., 32 anni, commessa in un negozio di intimo – prima di Capodanno abbiamo avuto molte richieste di slip rossi, per la tradizione, ora ben poco”. Eppure la gente in strada c’è, solo che si preferisce passeggiare, magari adocchiando qualcosa – un maglione, un paio di pantaloni o un abitino – in attesa di sconti maggiori. ”Ho comprato una camicia bianca, sono cose che in un armadio non dovrebbero mancare – fa sapere Francesca A., 30 anni – Nessun indumento un po’ chic né di quelli che servono per un’occasione, non è il momento di spendere soldi in cose che poi restano nell’armadio dopo essere state indossate solo un paio di volte”. Qualcuno spiega di avere un certo timore nel vedere percentuali di sconto molto alte già al secondo giorno di saldi. ”E’ pur vero che non cambia molto da un anno all’altro – è la riflessione di Rosanna E., 36 anni – Ma non vedo perché un commerciante non debba dire che il capo in saldo è di anni precedenti e non della collezione in corso”.

 

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