“Non mi dimetto”. Lo dice Nunzia De Girolamo al ‘Mattino’ dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni dell’allora parlamentare del Pdl a Benevento. “Ero e sono fuori da nomine, gare, primarie altro ancora.
Dalle trascrizioni che sono in possesso della stampa e non della sottoscritta, si potrà riscontrare che non ho mai fatto il nome di una ditta da favorire in una gara,mai chiesta una nomina o un incarico”, spiega il ministro dell’Agricoltura. “Questa gogna è una barbarie. Io ho semplicemente chiesto di garantire efficienza e legalità e questo è uno dei miei doveri, per quanto espresso con parole o frasi che possono urtare la nobile sensibilità dei moralisti del giorno dopo”, aggiunge la De Girolamo.
Il ministro si dice ”sconcertata”, ma, aggiunge, ”vado avanti”. Quanto alla questione relativa che gira intorno al bar della struttura, spiega: ”Il marito di mia zia è amministratore della società che gestiva il bar all’interno dell’ospedale Fatebenefratelli da circa trent’anni. Nessun favoritismo”. Insomma, riflette De Girolamo, ”nessuno è libero di parlare, addirittura nella propria casa. Certo, alcune espressioni sono gergali e anche un po’ troppo spicce. Ma vorrei conoscere chi in una conversazione privata non ha mai utilizzato certi toni e certi modi”. Inoltre, evidenzia, ”se oggi c’è un’inchiesta e alcune persone sono state raggiunte da misure cautelari è perché il manager Rossi ha sporto denunce. Questa storia è molto differente dalla precedente. Il predecessore di Rossi, che fu indicato da Mastella, fu coinvolto nella vicenda Udeur e allontanato da Benevento”. In alcune dichiarazioni riportate dal Corriere della Sera il ministro inoltre sottolinea: ”Quegli stralci di intercettazione ambientale abusiva non sono contestualizzati, non si colgono le sfumature, i colori… emergono sono le negatività”.