Un colpo è stato quello mortale. Gli altri, forse, solo per spaventarlo. Era a bordo del suo scooter in via Cavour, a Montecorvino Rovella (Salerno) quando Vincenzo Persico, 27 anni, è stato ucciso, oggi pomeriggio. Un regolamento di conti tra clan, ipotizzano gli inquirenti. E a ‘pesare’ sulla storia sarebbe la stretta vicinanza del papà Ciro al clan Panella D’Agostino. Non era incensurato, Vincenzo Persico. Aveva precedenti per stupefacenti, rapina e a Montecorvino Rovella aveva l’obbligo di dimora. Non era l’unico in famiglia ad avere un ‘curriculum’ di natura penale.
Oggi pomeriggio stava andando a trovare sua sorella, agli arresti domiciliari per rapina. Un omicidio che in un primo momento non era sembrato neanche tale. I primi ad accorgersi che sull’asfalto c’era il corpo si Persico hanno, infatti, pensato ad un incidente stradale. Nessuno, quindi, ha riferito di aver visto la scena dell’agguato. É stato chiamato il 112 e solo quando il corpo è arrivato all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona che ci si è resi conto che la causa della morte era decisamente un’altra. Sul corpo, infatti, un colpo mortale. Forse è stato uno sgarro, una vendetta, un avvertimento. Di sicuro una vicenda da inserire nei rapporti della criminalità organizzata. I Panella-D’Agostino sono un clan storico della città di Salerno, fino a qualche anno fa egemone nel controllo del malaffare. Poi, in seguito ad arresti e a mirate azioni di smantellamento, la forza dell’organizzazione si è ridotta, ma non certo scomparsa. L’inchiesta ora potrebbe passare nelle mani della Dda e far luce su nuovi assetti e scissioni che hanno potuto determinare l’omicidio di Vincenzo Persico.