Si è svolto ieri 20 gennaio 2014, presso il Ministero dello Sviluppo Economico un incontro tra le Organizzazioni sindacali, le RSU e la Direzione Micron Italia. Nel corso dell’incontro la Direzione ha purtroppo confermato le voci che da tempo si rincorrevano circa una eccedenza di personale definita nella misura del 40% e così distribuita: 223 tra Agrate e Vimercate, 128 a Catania 53 ad Arzano, 17 ad Avezzano.

La Direzione ha motivato in modo schematico queste eccedenze con la soppressione di attività di supporto alla produzione, che ormai non si svolge più in Italia, alla commercializzazione che verrà concentrata “vicino ai clienti” e per un ridimensionamento per le funzioni di staff, legate a ridotto numero dei attuali occupati Micron, nonché per l’effetto delle acquisizioni di Elpida in Giappone. La Direzione aziendale ha inoltre annunciato che oggi 21 gennaio verrà avviata la procedura di licenziamento collettivo. A queste affermazioni, le Organizzazioni sindacali hanno replicato dichiarando inaccettabili sia il numero degli eccedenti, sia l’indisponibilità a prevedere un’alternativa produttiva ai licenziamenti, sia, infine, sul piano del metodo, l’avvio della procedura di licenziamento. Hanno quindi chiesto almeno il ritiro o, in subordine, la sospensione dell’apertura della procedura, richiesta fatta propria dal Rappresentante del Governo e sostenuta anche da Enti Locali e Parlamentari presenti all’incontro. La Direzione aziendale ha pervicacemente rifiutato persino di sospendere l’invio della lettera per 10 giorni. A fronte di tali posizioni, il Ministero ha dato la disponibilità a svolgere gli incontri previsti dalla procedura di licenziamento presso la propria sede e ha riconvocato il tavolo per il 28 gennaio alle ore 15. Le Organizzazioni sindacali e le Rsu, si sono poi trattenute per una valutazione sul da farsi e hanno deciso di:  svolgere tra oggi e domani assemblee informative per tutti i lavoratori; proclamare per giovedì 23 e venerdì 24 due giornate di sciopero; mettere in atto una serie di iniziative per coinvolgere la Casamadre nella trattativa;  coinvolgere tutti coloro che hanno precise responsabilità nell’origine di questa vicenda. “Appare infatti chiaro che questa vicenda, drammatica per le dimensioni dell’impatto occupazionale, perché coinvolge un’azienda di elevata tecnologia, che occupa quasi esclusivamente diplomati e laureati, quasi tutti con meno di 50 anni rappresenta anche un simbolo dell’incapacità di fare politiche industriali che portino allo sviluppo delle aziende. Così come deve essere chiaro che la scelta della Micron non è il semplice dimezzamento degli organici, già di per se inaccettabile, ma è solo la prima puntata di un totale disimpegno. Per questo le Organizzazioni sindacali e le RSU, chiedono in primo luogo a tutti i dipendenti Micron di partecipare alle discussioni e alle iniziative di sciopero”.

 

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