Non smette mai di lavorare la macchina organizzativa di E’ festa a Sant’Antuono. Sono passati poco più di sette giorni dal termine dell’edizione 2014 e già si inizia a pensare a cosa si farà il prossimo anno in occasione della festa a Portico di Caserta.
“Quello di quest’anno – assicurano gli organizzatori – è stato solo un piccolo assaggio di quello che accadrà a gennaio 2015, quando il festival chiuderà una serie di iniziative cominciate mesi prima. Si è conclusa tra danze, musica la festa di Sant’Antuono Abate: quattro giorni di festival, che hanno permesso quest’anno di rivivere a 360° il fascino e la magia delle tradizioni. Ritmi, suoni e sapori dei tempi antichi hanno portato a Portico centinaia di turisti, appassionati di musica ma anche curiosi, provenienti sia da comuni limitrofi che da altre città d’Italia. Otto le Pattuglie di Pastellessa che nei giorni scorsi hanno sfilato per le strade del paese, due i carri tradizionali preparati per ricordare i carretti di un tempo, fatti da sole palme, un convegno dibattito che ha visto protagonista Enzo Avitabile e oltre 6 i gruppi musicali che hanno portato in piazza i canti popolari della Terra di Lavoro. Spazio anche all’enogastronomia. Nel cuore del centro storico portichese, infatti, in via L.A. Piccirillo, all’interno di una delle corti più antiche di Portico (risalente al 1700) un sapiente chef, Jimmy Zaccariello, ha preparato, oltre all’immancabile past’ e ‘ llesse (piatto a base di pasta e castagne lesse),altri piatti tipici della cultura gastronomica contadina. Ha centrato il bersaglio dunque la Fondazione S.Antonio Abate (guidata da Carmine Romano) che quest’anno ha curato la direzione artistica del Festival e che può dire, insieme al Forum Giovani, di aver raggiunto il proprio obiettivo, ovvero la promozione e la valorizzazione del territorio attraverso il recupero del patrimonio storico dell’iniziativa finora tramandato solo oralmente. Tra convegni e molteplici percorsi, quella di quest’anno non è stata di certo una semplice festa ma un vero tripudio di suoni, colori e sapori, per la prima volta a fare da protagonista sono state cultura e tradizione, confezionate nel migliore dei modi.