Oltre 11 mila persone denunciate, 677 arresti, 4,4 miliardi di euro recuperati al fisco per la tassazione ed 852 “evasori totali” scoperti. Questi alcuni dei dati del bilancio dell’ attività 2013 della Guardia di Finanza in Campania. I dati sono stati illustrati alla stampa dal Comandante regionale, Generale Nunzio Ferla. I finanzieri hanno sequestrato nel 2013 1,6 tonnellate di droga, e 40,8 tonnellate di tabacchi esteri di contrabbando. I patrimoni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata ammontano a 733 milioni di euro. I finanzieri hanno scoperto in Campania 1394 lavoratori in nero o irregolari e recuperato 18,1 milioni euro di contributi previdenziali ed assistenziali non versati.
Alla Corte dei Conti le Fiamme gialle hanno segnalato danni all’ erario per oltre 431 milioni di euro, una cifra che costituisce il 12,3% del totale accertato dal Corpo in Italia. I grandi numeri del bilancio 2013 – secondo il Comandante regionale della Gdf – sono il risultato di “un approccio trasversale al contrasto di tutte le diverse tipologie di illeciti economico-finanziari”. La Fiamme gialle segnalano, accanto al traffico di droga, che resta l’ asse fondamentale dell’ attività del crimine organizzato la forte ripresa del contrabbando di sigarette. In Campania è stato effettuato il 35% dei sequestri complessivi sul territorio nazionale. 96 i contrabbandieri arrestati e 1788 i denunciati. Tra gli obbiettivi del 2014 il generale Ferla ha indicato come priorità “la tutela dell’ economia legale e del corretto funzionamento delle regole di mercato”, il rafforzamento dell’ evasione ed elusione fiscale, gli illeciti nella spesa pubblica e la lotta alla criminalità finanziaria. Maggiore attenzione è stata promessa – rispondendo alle domande dei giornalisti – nella lotta alla vendita al minuto dei prodotti contraffatti, che avviene in modo praticamente indisturbato nelle strade del centro di Napoli. Secondo dati di Confindustria, il mercato del falso a Napoli è il più grande d’ Europa e gli ambulanti abusivi si estendono per 8 chilometri. “Una borsa contraffatta – ha detto il generale Ferla – costa 20 euro alla produzione, che è in mano alla camorra, ma viene rivenduta a 2-300 euro, con punte, per alcuni marchi, che toccano nei negozi i 2 mila euro”.