CASERTA – La terza sezione della Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), presieduta da Giuseppe Provitera, ha assolto per insufficienza probatoria (articolo 530 comma 2 codice procedura penale) gli esponenti dell’ala stragista dei Casalesi Alessandro Cirillo, detto “‘o sergente” e Giovanni Letizia, detto “‘o zuopp” – di recente condannati dalla Cassazione all’ergastolo per la strage di San Gennaro – dal duplice omicidio di Giulio Luise e Tommaso Caterino commesso a Castel Volturno il 7 marzo del 2001.
Durante l’agguato ci fu anche un conflitto a fuoco tra i killer e alcuni militari della Marina in servizio a Roma che si trovavano a passare. Secondo la ricostruzione della pubblica accusa rappresentata in aula dal pm della DDA di Napoli Maurizio Giordano, Cirillo, all’epoca dei fatti reggente della fazione dei Casalesi facente capo al boss Francesco Bidognetti, avrebbe ideato, organizzato ed eseguito il duplice delitto insieme al killer Giovanni Letizia. Ad accusarli furono nel 2010 i pentiti Emilio Di Caterino e Oreste Spagnuolo, entrambi ex componenti dell’ala stragista guidata da Giuseppe Setola, Domenico Bidognetti, Enrico Verde, Massimo Iovine e da ultimo Luigi Diana. Le dichiarazioni dei collaboratori non sono state però ritenute sufficienti a raggiungere la prova in dibattimento; molte le contraddizioni emerse nel racconto dei pentiti, molti dei quali avevano riferito fatti appresi da terze persone, e fatte rilevare dall’avvocato dei due imputati Elena Schiavone, tra cui quelle relative alla circostanza che pur trattandosi di un delitto eccellente in quanto Luise era capozona dei Casalesi, non è emerso in giudizio l’eventuale ordine dato dai capi, o quella concernente il colore dell’auto, un’Alfa 164, usata per l’agguato.