“Nell’articolo a firma Fulvio Scarlata nell’edizione cartacea e on line del 5 febbraio de ‘Il Mattino’ viene affermato, o insinuato, che deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle utilizzerebbero ‘escamotage’ per avere esenzioni totali per i pagamenti dei contributi previdenziali dei loro collaboratori e consulenti e ‘per avere potenziali vantaggi di tipo fiscale’. Quanto riportato è semplicemente falso: il rapporto di collaborazione e le modalità contrattuali adottate sono tutte a norma di legge e ovviamente non consentono alcuna forma di elusione fiscale né tanto meno sgravi contributivi totali”. Lo dichiarano i deputati e i senatori del MoVimento 5 Stelle chiamati in causa nell’articolo del Mattina. Angelo Tofalo, Vega Colonnese, Luigi Gallo, Alessio Villarosa, Roberta Lombardi, Paola Nugnes, Salvatore Micillo, Vito Crimi e Nicola Morra.
“Per prima cosa vogliamo mettere in chiaro che l’affermazione utilizzata “altri hanno inventato il sistema della ditta individuale” è una truffa semantica: non si tratta di un’invenzione a fini elusivi fiscali e previdenziali, ma della unica modalità con cui l’Inps vincola l’inquadramento di un datore di lavoro-persona fisica nei confronti del proprio personale dipendente. Inoltre, non trattandosi di imprese, le tipologie di contratto adottate dai parlamentari non consentono assolutamente di accedere a sgravi totali e vantaggi di tipo fiscale. Ancora, per quanto riguarda l’affermazione contenuta nell’articolo secondo cui per alcuni parlamentari non risultano “all’Inps i relativi versamenti dei contributi”, tali versamenti non compaiono semplicemente perché si tratta di quelle prestazioni d’opera per le quali non è prevista contribuzione Inps. Per quanto attiene i contributi versati come ‘sostegno regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile’, di cui si sarebbe giovata la senatrice Paola Nugnes, precisiamo che questi non hanno alcuna attinenza con il rapporto di lavoro instaurato tra la parlamentare e la sua collaboratrice. Si tratta di tasse versate prima dell’inizio del suo mandato da parlamentare, quando Nugnes svolgeva l’attività di architetto professionista. Relativamente allo specifico caso delle accuse nei confronti del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e del presidente della Commissione di Vigilanza Rai, le accuse sono state già rispedite al mittente. Complimenti vivissimi al giornalismo d’inchiesta de Il Mattino: ormai siamo oltre la macchina del fango. Piuttosto, si tratta della macchina del pressapochismo. Per concludere, siamo sicuri che presso il quotidiano di Napoli tutti i giornalisti sono inquadrati secondo le regole previste dal mercato del lavoro”