“La nomina di Amedeo Laboccetta alla presidenza della Gori, società che gestisce il servizio idrico in Campania, è un vero e proprio colpo di mano dell’area cosentiniana. Ancora una volta la Gori diventa il refugium peccatorum dei trombati del centrodestra, ed è inaccettabile come ciò avvenga col placet dei renziani del PD campano, sempre più disponibile e genuflesso nei confronti del Governo Caldoro”. Lo afferma in una nota il deputato di sinistra ecologia libertà Arturo Scotto.
“L’idea che in una fase difficile come questa, in cui la Gori suscita malcontento e disappunto negli utenti con le sue politiche aggressive nei confronti dei morosi, si scelga di operare con una vera e propria lottizzazione per accontentare i maggiori partiti della Regione, nominando persone senza alcuna competenza tecnica in materia, è inquietante: come si può ragionare sulla costruzione di un centrosinistra unito e contestualmente accettare che i vertici di un’azienda che dovrebbe distinguersi per efficienza e capacità di servire l’utenza vengano scelti con un accordo trasversale di convenienza, in cui la possibilità di piazzare amici e parenti viene prima del bene comune? Come possiamo – continua il parlamentare campano – immaginare una Campania diversa da quella degli ultimi quattro anni se chi dovrebbe fare opposizione in Consiglio regionale accetta l’idea che, in spregio al referendum del 2011, si vada verso l’affidamento della gestione del ciclo idrico per alcuni territori della regione ad aziende con sede in aree della provincia casertana dove, purtroppo, l’infiltrazione della criminalità organizzata è all’ordine del giorno? Come si conciliano – si chiede infine Scotto – la difesa dei più deboli e la scelta di sospendere l’erogazione idrica alle famiglie non più in grado di pagare le bollette a causa della crisi, come si può parlare di legalità e subito dopo tacere davanti alla nomina a Presidente della Gori di un indagato per favoreggiamento? Noi a tutto questo non ci stiamo. Per Sinistra Ecologia Libertà – conclude Scotto – il cambiamento non è uno slogan dietro cui nascondersi in campagna elettorale, e non permetteremo che, ancora una volta, a pagare siano i cittadini della nostra già martoriata terra.”












