Tornano le coppe e il Napoli reagisce. Nel valzer tra la coccarda e il tricolore, il Napoli conferma che le gare scialbe contro Chievo e Atalanta non sono state frutto di una scarsa condizione atletica. In quel di Castel Volturno, Benitez e i dirigenti hanno messo a nudo tecniche di controllo e dati degli ultimi test. Le gambe ci sono, è la testa che non sempre va nella giusta direzione.
Contro Lazio e Roma si è visto l’atteggiamento giusto mentre tra Chievo e Atalanta il Napoli era presente, ma solo con il corpo. La batosta di Bergamo, però, ha lasciato inevitabilmente i segni alla squadra. Nonostante la buona partenza, la Roma è passata due volte nel giro di mezz’ora e la squadra ha lasciato subito intravedere segnali di cedimento. La sortita del produttore, rallentata dagli impegni professionali, avrà scosso l’animo del gruppo che, aiutato dall’infortunio di De Sanctis, ha reagito. Tuttavia, mentre gli azzurri sembravano aver risolto le difficoltà caratteriali, è giunta nel finale quella cattiva gestione del risultato già intravista verso la città delle torri. Bologna sembra aver tracciato una linea nella mente degli azzurri, una distanza dal sogno tricolore al quale tutti credevano ad inizio anno, dal primo all’ultimo del gruppo. La voglia di vincere ha proiettato il pensiero degli uomini di Benitez verso gli altri traguardi, non ponendo la giusta attenzione ad avversari come Atalanta e Chievo Verona che si alternavano tra un quarto e una semifinale. I segnali a metà provenienti dal mercato hanno fatto il resto con Benitez chiamato a sciogliere un nodo stagionale decisivo. Il tecnico, dal canto suo, resta fermo nella sua posizione, ben lontana da chi vorrebbe che facesse di necessità virtù.
Rafa non cambia strada facendo perché vede il suo percorso come un progetto tecnico a lungo termine. Lui preferisce continuare per la sua strada facendo leva sulle situazioni positive. Non è una questione di integralismo perché basta guardare la sua storia, le sue squadre del passato, per scoprire che non lo è affatto. Il nodo è la lungimiranza di chi ha sposato un progetto che non deve dare necessariamente tutte le sue risposte nel primo anno.
Marcello Pelillo