”Sul Registro Tumori si è arrivati a un compromesso, questa non è la legge che volevamo, non è la legge che avevamo in testa”. Lo ha detto Nicola Caputo, consigliere regionale del Pd, commentando l’approvazione in aula del rafforzamento del Registro tumori, già approvato con una legge regionale del 2012 e istituiti per decreto commissariale. ”Con senso di responsabilità abbiamo consentito che arrivasse in aula oggi per non privare ancora i cittadini campani di uno strumento divenuto indispensabile – ha affermato – Stiamo costruendo una legge sul registro dei tumori che contiene diverse criticità”.

”Sette sono le Asl che dovranno ciascuna compilare un proprio registro tumori a queste si aggiunge il Santobono che è chiamato a redigere il registro infantile – ha spiegato – La nostra idea era quella di avere un unico registro dei tumori regionale a cui si interfacciassero le Asl così come accade nelle altre regioni”. ”Avevamo chiesto di destinare un ruolo centrale all’Istituto Pascale – ha aggiunto – invece si è voluto optare per l’istituzione di ben tre comitati, al posto di una unica figura terza, che dovranno sovraintendere alla raccolta e alla gestione dei dati. Una frammentazione dei ruoli pericolosa e che potrebbe portare a lungaggini e conflitti di competenze”. ”La Campania fino a questo momento non ha avuto un vero registro tumori – ha proseguito – grazie al nostro senso di responsabilità, nonostante i rilievi e le perplessità, abbiamo permesso che questa legge fosse portata in aula per l’approvazione”. ”Ora chiediamo che questa legge non resti lettera morta come è accaduto per altre leggi varate da questa assemblea – ha concluso – Verificheremo l’applicazione della legge tra sei mesi assieme ai primi risultati di questo strumento che i cittadini campani chiedono da tempo”.

 

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