Sono state trovate elevate quantità di piombo contenuto nelle batterie e scarti di lavorazione di un altoforno tra le 200 mila tonnellate di rifiuti altamente pericolosi sversati negli anni illecitamente nell’ex cava di tufo ubicata in località Masseria Monti a Maddaloni (Caserta); rifiuti che hanno raggiunto la falda acquifera.
É l’esito della relazione consegnata alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere dal consulente tecnico incaricato nei mesi scorsi. Il sito è stato oggetto di numerose operazioni di carotaggio; anche questa mattina nell’area sono in corso con il coordinamento dei carabinieri della Compagnia di Maddaloni i prelievi di campioni di terra che saranno poi analizzati. La Procura guidata da Corrado Lembo, che si è avvalsa delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, politici ed amministratori, ha aperto un fascicolo di reato per disastro ambientale vista anche la vicinanza al sito di fondi attualmente usati per l’agricoltura e numerose abitazioni. L’ex cava di Maddaloni, che si estende su una superficie di 12500 metri quadrati per una volumetria stimata di 187 mila metri cubi, è già da tempo classificata come discarica incontrollata. Secondo i tecnici i rifiuti vi sarebbero stati sversati nel corso di 25 anni. Gli interventi effettuati a Maddaloni si inseriscono nel contesto di un ampio monitoraggio in corso da tempo ormai la sulle cave dismesse del Casertano, dove gli inquirenti temono siano stati sversati, in particolare dalla camorra, materiale altamente tossici tra cui anche rifiuti ospedalieri.