Si cosparge di benzina e minaccia di darsi fuoco davanti allo stabilimento, esasperato per la mancanza di lavoro che lo costringe da sei anni in cassa integrazione: è accaduto alla Magneti Marelli di Napoli (che fino a qualche anno fa produceva componentistica in plastica per lo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco), dove un operaio ha minacciato di darsi fuoco, ma è stato salvato dal tempestivo intervento dei colleghi che lo hanno dissuaso dal compiere il gesto. Secondo quanto si è appreso, l’uomo oggi si era recato nello stabilimento per cercare di parlare con il capo del personale, per verificare la possibilità di effettuare qualche trasferta in altri stabilimenti del gruppo. Ma il superiore era assente e l’uomo, una volta uscito dalla fabbrica, si è cosparso di benzina minacciando di appiccare il fuoco. Subito raggiunto da alcuni colleghi, l’operaio è stato dissuaso dal compiere il folle gesto, ma ha avuto un malore ed è stato portato in ospedale in codice verde per gli accertamenti del caso.
”Ormai siamo disperati – spiegano alcuni colleghi dell’operaio – siamo in cig dal 2008, ed a luglio scadrà la cassa integrazione, dopodiché non sappiamo cosa ne sarà di noi. Dei circa 700 lavoratori in organico, oltre 200 dovrebbero andare nello stabilimento Fiat di Pomigliano, una cinquantina saranno accompagnati alla pensione, ed altrettanti potrebbero essere assunti dall’Adler. Ed il resto?”. Sull’episodio la Fiom lancia l’allarme ”sociale”. ”Dopo il suicidio dell’operaio in cig del reparto logistico Fiat di Nola, avvenuto qualche settimana fa – afferma Francesco Percuoco, responsabile settore auto per la Fiom di Napoli – oggi un altro operaio ha minacciato di uccidersi. Segnale che il disagio sociale è forte, e che bisogna interrogarsi su cosa sta accadendo per trovare soluzioni che permettano il rientro di tutti i lavoratori ancora in cig della Fiat e dell’indotto”.