Nella giornata delle polemiche relative all’espulsione dei 4 senatori del Movimento 5 Stelle, Battista, Bocchino, Campanella e Orellana, arriva per la compagine pentastellata il primo grande risultato in termini di produzione legislativa. Con 386 voti favorevoli, 4 contrari e 45 astenuti infatti la Camera ha approvato oggi il testo unificato delle proposte di legge in materia di delitti contro l’ambiente presentate a inizio legislatura dai deputati, Salvatore Micillo (M5S), Ermete Realacci (PD) e Serena Pellegrino (SEL).
Grande soddisfazione in merito all’approvazione del provvedimento è stata espressa pochi minuti dopo la votazione proprio dal deputato giuglianese Salvatore Micillo che nel corso della sua dichiarazione di voto illustrata in qualità di relatore alla Camera ha voluto ribadire l’importante traguardo raggiunto con il varo di un testo che, con l’introduzione nel Codice Penale di un titolo, il VI bis, interamente dedicato ai delitti contro l’ambiente, pone una vera e propria pietra miliare nell’annosa battaglia delle tante associazioni, comitati e semplici cittadini in lotta contro le devastazioni ambientali.
«Fin dal mio primo giorno da deputato e da membro della Commissione Giustizia – ha affermato Micillo – la mia principale preoccupazione è stata quella di mettere mano in tempi rapidi a una riforma che per troppi anni si è persa tra i proclami e lo scarso impegno di una classe politica distratta, per nulla attenta a ciò che accadeva sul proprio territorio, e troppo spesso persino complice delle devastazioni che, in un territorio come quello campano, andavano perpetrandosi in maniera incontrollata».
«Quelle devastazioni che oggi – prosegue Micillo – con l’introduzione nel Codice Penale dei reati di inquinamento e disastro ambientale devono condurre una volta e per tutte i colpevoli a pagare caro per dei crimini di una gravità inaudita in quanto commessi ai danni di interi territori e delle relative popolazioni».
«Oggi, con questo provvedimento – conclude Micillo – abbiamo finalmente la possibilità anche e soprattutto come classe politica di dare una risposta chiara e definitiva, alle istituzioni che ci hanno chiesto impegno nel corso dei mesi che ci hanno portato al risultato odierno, ai territori profondamente segnati dalle ferite inferte da una gestione scellerata e criminale delle emergenze ambientali come quella campana, e ai tanti cittadini che da anni invocano giustizia per loro e per i loro familiari che in tanti hanno spesso pagato con la vita le nefandezze perpetrate troppo a lungo sulle loro terre».
Da sottolineare la soddisfazione espressa anche nelle parole del neo Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che ironia della sorte si è ritrovato oggi a rappresentare il Governo nella votazione finale di un provvedimento che lo aveva visto fino a ieri parte in causa in qualità di Ministro dell’Ambiente.
Vincenzo Viglione