Marcianise. Dopo l’avallo dato la settimana scorsa dalla commissione competente, anche la conferenza dei capigruppo si allinea alla posizione nettamente contraria dell’amministrazione De Angelis ad accogliere sul territorio nuovi insediamenti che, per gli scarti di lavorazione o per il loro configurarsi come impianti di smaltimento, trattino rifiuti potenzialmente pericolosi per la comunità.
Ad illustrare la tesi dell’esecutivo, l’assessore all’Ecologia, Enrico Tartaglione che è intervenuto alla sopraccitata riunione, convocata lo scorso martedì, dal presidente dell’assise Giuseppe Tartaglione, così come concordato con la locale fascia tricolore, e tenutasi nella giornata del 28 febbraio.
Ai convenuti il delegato del sindaco Antonio De Angelis ha manifestato l’intenzione di sottoporre all’intero civico consesso, nella prima seduta utile, una delibera di intenti, precedentemente approvata dalla giunta e riportante il parere negativo di quest’ultima.
Con tale provvedimento si mira ad evitare che un’area già maltrattata da un punto di vista ambientale, com’è quella marcianisana, diventi polo attrattivo di impianti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica, anziché destinataria di misure di risanamento.
“Ritenevamo – spiega il primo cittadino – di dover esporre una posizione precipua e non passibile di fraintendimento. La nostra zona già troppe volte è stata mortificata: non si tratta di campanilismo, ma della necessità di tutelare una comunità che da sempre si impegna attivamente per il rispetto dei propri diritti e che, nelle sue iniziative, deve sapere di essere affiancata da un’amministrazione comunale, sensibile ed attenta alle sue esigenze”.
“Siamo certi che l’intero consiglio comunale, – sottolinea l’assessore Tartaglione – al di là delle appartenenze partitiche, sosterrà la nostra battaglia, facendosi reale portavoce dei bisogni dei cittadini e delle istanze delle associazioni ambientaliste. L’adozione ufficiale una linea unica ed unanimemente accolta sancirà la costituzione di un fronte compatto contro chi non condivide un approccio sostenibile allo sviluppo territoriale.”.