Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dell’Avv. Roberto Vitelli, già Sindaco della Città di Alife e Presidente del Consorzio Intercomunale per la Distribuziobe del Gas Metano “Campania 25”, in merito alle notizie apparse nelle ultime ore sull’arresto dell’ex funzionario Pietro Sansone:
“Ho appreso solo dal web la notizia di essere indagato per un’ipotesi di reato di abuso d’ufficio risalente al lontano 2008 allorquando ero Presidente del Consorzio Metano Campania 25, atteso che fino ad oggi non ho ricevuto alcuna comunicazione al riguardo. Pertanto, in merito alle notizie pubblicate nelle giornate di ieri e di oggi che mi riguardano, voglio affermare con forza e chiarezza che tale eventuale contestazione non riguarda assolutamente il Comune di Alife, né la mia gestione amministrativa in qualità di Sindaco della città per ben 9 anni. Respingo, quindi, ogni illazione ed accusa del tutto ingiustificata riguardante la mia persona che non ha trovato alcun riscontro nelle indagini eseguite dalla Guardia di Finanza, che pure hanno interessato minuziosamente tutti gli amministratori e funzionari dell’epoca, per cui se fossero stati ravvisati elementi di reato questi sarebbero stati colpiti da provvedimenti analoghi a quello emesso nei confronti del Sansone. È opportuno, infatti, ricordare che presso il comune di Alife nel periodo 2010/2011 è stata svolta dalla Guardia di Finanza un’accurata indagine che ha riguardato ogni settore della macchina amministrativa (finanziario, lavori pubblici, amministrativo etc.). Ebbene all’esito di questa lunga attività investigativa, in cui posso dire che il comune di Alife è stato rivoltato come un calzino alla stregua di un comune camorristico, sono risultato esente come Sindaco da ogni responsabilità e del tutto estraneo ai gravi fatti riguardanti l’ex responsabile del servizio finanziario Sansone accusato di peculato, falso ideologico ed altro. Ciò dimostra che durante i miei mandati amministrativi di Sindaco, ho sempre rispettato le norme ed ho operato solo ed esclusivamente nell’interesse dei cittadini. Tornando poi alla notizia di essere indagato per abuso d’ufficio in riferimento ad una delibera adottata nel 2008 dal Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Metano da me presieduto, posso affermare con assoluta tranquillità che tale atto fu adottato nel rispetto delle norme e confermò, in un’epoca non sospetta, l’incarico al Sansone che già operava presso il Consorzio dal lontano 2001, quindi da molto tempo prima la mia nomina al vertice dell’Ente consortile. Alla luce di tanto, non appena riceverò la notifica di tale contestazione, che ribadisco fino ad oggi non ho ricevuto ma che viene desunta solo dalla lettura dell’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di Sansone, chiederò al P.M. incaricato di essere sentito al fine di far cadere un’accusa che appare del tutto infondata”.