La “grande decadenza” del centro storico di Napoli. L’Abbac propone un tavolo di concertazione con il Comune per andare oltre vincoli urbanistici e rilanciare il mercato e la ricostruzione, destinando immobili ad uso turistico ricettivo .
“Il mercato immobiliare asfittico a Napoli non è dovuto solo alla perdurante crisi economica. Non è possibile che si evochi la bellezza architettonica e si esalti il centro storico quale baricentro turistico e poi non si sia in grado di andare oltre vincoli urbanistici ormai desueti che costringono a lasciare vuoti e in disuso centinaia di appartamenti in palazzi storici e di valore”. E’ quanto dichiara Agostino Ingenito- presidente Abbac Confesercenti, l’associazione che rappresenta e tutela il comparto ricettivo extralberghiero. “Non si può finanziare solo la ristrutturazione delle chiese pur di recuperare forse una minima parte dei fondi europei che probabilmente andranno persi, per il centro storico va garantito un percorso concreto di sviluppo – commenta Agostino Ingenito, che ricopre anche il ruolo di presidente nazionale dell’Aigo – Siamo all’ anno zero a Napoli, mentre a Parigi, Berlino e persino a Marackesh e Tunisi hanno da tempo invertito la rotta, recuperando corti e palazzi destinandoli ad attività ricettive”. Non è questione di favorire speculazioni, gli strumenti per evitarle e garantire nuova occupazione ci sono affermano dall’Abbac ma l’amministrazione ci deve dire quali programmi ha per il 2020. “Sia chiaro non c’è alcun attacco strumentale, ma appare decisamente contradittorio, parlare di turismo e di eventi quando il centro storico resta in queste condizioni – continua Ingenito –Il miglior modo per salvaguardarlo e valorizzarlo è proprio garantire l’accesso ad investimenti, gli strumenti ci sono e potremmo anche immaginare un vero e proprio albergo diffuso nel ring del centro con possibili nuovi posti di lavoro, salvaguardo e tutelando l’esistente ed evitando speculazioni”. Non intendono rimanere inermi i responsabili di categoria che chiedono un immediato tavolo per condividere un percorso in cui tutti gli attori della filiera siano in grado di andare oltre i tradizionali e impantanati limiti. “Non è pensabile che continuiamo a promuovere contratti e aggregazioni di reti come pure distretti turistici e poi non riuscire ad utilizzare le risorse- conclude Ingenito – Anche la Regione come la Soprintendenza deve fare concretamente la sua parte, auspichiamo che la giunta De Magistris raccolga il nostro invito e possa invertire la tendenza con lo spopolamento e la decadenza in corso”.