«Tra cabine di regia, task force, gruppi di lavoro e commissioni straordinarie chiamati a salvare gli Scavi di Pompei l’unica regia che veramente funziona, a quanto pare, è quella dell’anonima trafugatori». Lo dichiara in una nota Mario Casillo, consigliere regionale del Pd. «L’ennesimo furto avvenuto nottetempo, addirittura di un affresco, è un incalcolabile danno di immagine per il nostro Paese, un tempo potenza culturale. Diciamo che si tratta di una vera una vera e propria figuraccia mondiale, che svilisce definitivamente la nostra autorevolezza anche in questo settore. Tra l’altro quanto dichiarato dal presidente dell’Osservatorio patrimonio culturale Antonio Irlando, secondo il quale “se oggi a rubare un affresco di Pompei dalla domus di Nettuno, in una zona degli scavi ampiamente devastata dal degrado, sono stati i tombaroli, quotidianamente, vengono rubate, senza possibilità di recupero, molte parti del ricco patrimonio archeologico pompeiano”, mi inquieta non poco. Cosa fare? Sicuramente mettere fine alle polemiche e alle stucchevoli chiacchiere che non portano da nessuna parte. Pompei è condannata da inqualificabili ritardi frutto di lungaggini burocratiche, incuria e burocrazia. Gli Scavi possono essere considerati l’immagine plastica delle condizioni in cui versa il Paese, dove per avviare un’impresa occorrono mesi e per concludere una causa anni. L’Italia ha delle priorità: il degrado del sito archeologico di Pompei è una di queste. Auspico – conclude Casillo – un intervento immediato da parte del governo, un’opportuna sollecitazione da parte della Regione e l’avvio di provvedimenti semplici e mirati, ma costanti in modo da spendere i 6 milioni di euro stanziati e paradossalmente bloccati da un mostro chiamato burocrazia».

 

 

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