“Ci sono delle aziende private e della Pubblica amministrazione che si sono messe al passo da tempo, ma tante altre che non lo hanno fatto. Soprattutto nella Pubblica Amministrazione, sia locale che centrale. Con una situazione critica in particolare nella sanità”: lo spiega all’ANSA, Carlo Mauceli, responsabile per Microsoft Italia della digitalizzazione nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e il governo, a proposito della scadenza di Windows XP prevista per il prossimo 8 aprile. E’ un sistema operativo lanciato nel 2001, che l’azienda di Redmond ha da tempo deciso di mandare in pensione avvisando gli utenti già dal 2007 di migrare su un’altra piattaforma. La fine del “ciclo di vita” durato 13 anni di questo sistema operativo – che nel frattempo è stato superato da Windows Vista, Windows 7 e Windows 8 – significa che cesseranno gli aggiornamenti sulla sicurezza, in gergo ‘patch’, aprendo così ad attacchi di cybercriminali. Il tema della sicurezza, oltre ad interessare i pc casalinghi, investite la Pubblica Amministrazione, le infrastrutture, le banche che ancora usano questo sistema operativo praticamente ‘pensionato’. Solo per citare un dato, una recente analisi Idc su un campione di 850 PMI italiane, ha messo in luce che il 24% utilizza Windows XP per oltre l’80% del parco computer.

 

 

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