La Squadra Mobile della Questura di Napoli ha fatto luce su un triplice omicidio di camorra avvenuto 18 anni fa (primo febbraio del 1996), a Casoria (Napoli), e deciso dal clan dei Contini: individuati mandanti ed esecutori materiali dell’agguato in cui furono uccisi Salvatore Riera, suo figlio Rolando e la moglie di quest’ultimo, Maria Botta, peraltro incinta, ordinato per rispondere all’assassinio dei fratelli Andrea e Michele Equatore (eseguito proprio da Rolando) per vicende legate al controllo degli affari illeciti nella zona di Napoli chiamata “Connolo”, nei pressi di Poggioreale. Quattro le misure cautelari eseguite dalla Polizia nei confronti di uno dei mandanti, Egidio Annunziata, 52 anni, (già in carcere per altri reati e cognato del boss Edoardo Contini); Antonio De Luca Bossa e Ciro Minichini, entrambi di 42 anni, anche loro detenuti (ritenuti gli esecutori materiali degli omicidi ed entrambi elementi di spicco della famiglia De Luca) e di Vincenzo Mazzarella, boss dell’omonimo clan, anche lui ritenuto il mandante, al momento in attesa di estradizione dalla Francia, al quale il provvedimento non è stato ancora notificato. Egidio Annunziata attirò Rolando Riera in una trappola con la scusa di un incontro chiarificatore: la vittima si presentò all’appuntamento con la moglie incinta e il padre pensando, erroneamente, che la circostanza avrebbe fatto desistere i suoi interlocutori da intenzioni assassine. I sicari, invece, non ebbero nessuna pietà di loro e li trucidarono tutti. Minichini è anche ritenuto esecutore materiale dell’omicidio del sedicenne Raffaele Riera, un altro figlio di Salvatore Riera, ucciso nel luglio del 1996, qualche mese dopo l’omicidio del padre, del fratello e della cognata, per avere avuto una relazione extraconiugale con Anna De Luca Bossa, sorella di Antonio e moglie di Minichini. Raffaele venne ucciso dal marito tradito (Ciro Minichini), da Ciro Spirito (nel frattempo deceduto), da Fabio Caruana e da Pasquale Sarno (questi ultimi due collaboratori di giustizia) su ordine di Antonio De Luca Bossa (a cui il giovane era stato affidato per proteggerlo dalla vendetta dei Contini) e del boss Vincenzo Mazzarella.


 

 

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