Aveva fatto un disegno nel 2008, quando aveva solo otto anni, raffigurando atti sessuali espliciti. Un’immagine che aveva preoccupato la mamma, tranquillizzata però da alcuni esperti e insegnanti che aveva consultato. Solo nel novembre dello scorso anno, dopo 5 anni, il disagio della figlia è esploso e ha raccontato tutto alla donna, anche grazie alle amiche a cui aveva raccontato delle molestie subite, che l’avevano spinta a parlarne col genitore. Dopo la confidenza della figlia ormai 13enne, la donna ha denunciato il presunto molestatore, un imprenditore 50enne di Napoli, suo compagno dal 2003 e che ora è finito agli arresti domiciliari. ‘E’ solo un gioco, non lo dire alla mamma’, le diceva l’uomo quando aveva appena otto anni, durante alcuni degli episodi raccontati dalla ragazzina. Erano avvenuti dentro le mura domestiche quando la madre non c’era, e che la figlia, forse intimorita dall’uomo (che vive fuori Bologna e si recava in città mensilmente per trovare la fidanzata) non aveva mai confidato. La donna ha chiuso la relazione, iniziata nel 2003, il giorno stesso delle confessioni della 13enne, lo scorso autunno quando insieme al padre della ragazzina si è rivolta alla polizia che ha avviato le indagini coordinate dal Pm Beatrice Ronchi. Gli investigatori della Mobile hanno ricostruito alcuni episodi, avvenuti nel 2008 e nel 2011, che sono stati raccontati dalla ragazzina – giudicata attendibile – creando un quadro che ha permesso al gip, Gianluca Petrognani Gelosi, di mandare l’uomo agli arresti domiciliari (la Procura aveva chiesto il carcere) per violenza sessuale su minore, aggravata dal fatto che la vittima aveva meno di 10 anni, e dall’abuso della relazione domestica. Il 50enne è stato raggiunto dal provvedimento all’inizio di aprile in un hotel di Bologna dove stava soggiornando per motivi di lavoro. ”A seguito dell’interrogatorio – ha detto il legale dell’uomo, l’avv. Girolamo Catena, che ha fatto ricorso al Riesame – ha negato gli addebiti. Gli avevo consigliato di non rispondere perché non conoscevo ancora gli atti, ma ha voluto comunque rispondere a queste accuse”. L’uomo si è detto innocente, qualificando l’esperienza come un incubo.

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui