Infondata l’accusa di abuso di ufficio e nessun reato edilizio. Sono state depositate le motivazioni della sentenza di dissequestro del terreno finito nel mirino della magistratura lo scorso 22 gennaio. Nell’ambito dell’inchiesta furono emessi dal Gip 16 avvisi di garanzia. Secondo i pm il permesso a costruire due campi di calcetto su un suolo agricolo, concesso in deroga dal consiglio comunale e autorizzato dal responsabile del settore Politiche del territorio, avrebbe moltiplicato il valore del terreno (di proprietà di Antonietta Tessitore) e quindi favorito i fratelli Arturo e Immacolata Conte, titolari della licenza. Ma la tesi accusatoria è stata sconfessata dal Collegio B della prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Roberta Carotenuto). I giudici hanno accolto il ricorso presentato dai fratelli Conte (entrambi affetti da una grave patologia) e bocciato l’ipotesi di abuso di ufficio. Secondo il collegio giudicante il permesso a costruire non è stato concesso per favorire i beneficiari in quanto si tratta di un atto generale “potenzialmente produttivo di effetti favorevoli nei confronti di chiunque fosse proprietario di un terreno nella zona”. Nessun trattamento di favore quindi nei confronti dei fratelli Conte. Infondata anche l’accusa a carico degli amministratori comunali e del responsabile del settore Politiche del territorio Claudio Valentino di aver voluto procurare con “dolo intenzionale” un vantaggio patrimoniale ai titolari della licenza. Inoltre i giudici rimarcano che l’autorizzazione in deroga è stata concessa nel rispetto del regolamento edilizio (articolo 108), per cui nella condotta degli amministratori e dell’ingegnere Valentino non si configura sul piano penale alcuna violazione di legge. Non solo. Il collegio giudicante ha anche escluso il presunto reato edilizio (articolo 44 del DPR 380/2001) in quanto i titolari della concessione non hanno avviato i lavori per la realizzazione dei due campi di calcetto. Lo scorso 22 gennaio contestualmente al sequestro del terreno scattarono 16 avvisi di garanzia nei confronti del sindaco Angelo Brancaccio e di 11 consiglieri comunali di maggioranza. Sotto inchiesta anche Antonietta Tessitore, proprietaria del terreno, i fratelli Conte, intestatari dell’autorizzazione edilizia, e l’ingegnere Valentino. Questi i consiglieri indagati: Giuseppe Mozzillo, Eduardo Indaco, Giovanni Sorvillo, Stefano Del Prete, Raffaele Elveri, Antonio Marroccella, Eleonora Misso, Massimo Lavino, Raffaele Capasso, Nicola D’Ambrosio, Alfonso Di Giorgio. La deroga al regolamento edilizio fu approvata il 3 maggio del 2013 dal consiglio comunale con 12 voti a favore (quelli del sindaco e degli undici consiglieri indagati), mentre votarono contro i consiglieri di minoranza De Micco, Del Prete, Roseto, Minichino, Piccirillo, Cioffi e Santillo.

Mario De Michele

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