Sono previste anche esplorazioni sotterranee, nei cunicoli di Marcianise (Caserta) dove abitava e dove scomparve esattamente 24 anni fa, nelle nuove indagini sul piccolo Pasqualino Porfidia di cui si sono perse le tracce il 7 maggio del 1990, quando aveva 8 anni e mezzo. Sono le ultime novità sul caso riaperto di recente, su decisione del Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha accolto la richiesta della locale Procura della Repubblica, guidata da Corrado Lembo (il pm titolare del fascicolo è Di Vico, ndr), a cui si si erano rivolti con apposita istanza il 7 marzo scorso i familiari di Pasqualino, assistiti dall’avvocato Salvatore Gionti. Nell’istanza i parenti di Pasqualino hanno sostenuto la necessità di effettuare nuove indagini nei luoghi in cui il piccolo potrebbe essere scomparso, in particolare nei cunicoli sotterranei che collegavano i vari pozzi d’acqua e che attraversano la zona di San Giuliano, in cui Pasqualino risiedeva con la famiglia; saranno inoltre risentiti, su input dei familiari, gli amici di allora del ragazzino scomparso. Le indagini dei carabinieri, delegati dalla Procura, si incroceranno inoltre con il filone investigativo che porta a Milano, al suicidio di un uomo originario di Marcianise che in una lettera scritta prima di uccidersi ha raccontato di aver subito numerosi abusi quand’era bambino e risiedeva nella città del Casertano.

 

 

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