I mali del Pd casertano? E’ ostaggio di un’oligarchia politica sempre più scollegata dai territori. Carmine De Lucia va come sempre dritto al cuore dei problemi. E lo fa senza peli sulla lingua. Al consigliere comunale di Santa Maria a Vico non è andata giù l’uscita pubblica della segreteria del partito a sostegno solo della capolista alle europee Pina Picierno. Secondo il renziano (vero) il boicottaggio nei confronti di Nicola Caputo è inaccettabile. “La presa di posizione del segretario e del gruppo dirigente provinciale – osserva De Lucia – è allo stesso tempo sorprendente e ridicola. Invece di una scelta discriminatoria, mi sarei aspettato, come qualsiasi persona di buonsenso, la convocazione dell’assemblea provinciale per presentare i candidati casertani e, ovviamente, invitare il partito a sostenere entrambi. A prescindere dai nomi dei candidati – fa notare il consigliere comunale – questa poteva essere l’occasione per dare un segnale di unità del Pd casertano anche nei confronti del livello regionale. Un Pd provinciale, che troppe volte ha subito la deriva napolicentrica e i posizionamenti o le esclusioni calate dall’alto, aveva l’occasione di riavvicinarsi all’elettorato e non dare più spazio alle beghe personali”. Senza giri di parole De Lucia punta l’indice contro i responsabili, in primis il segretario Raffaele Vitale, di una gestione opportunistica e oligarchica del partito. “Purtroppo l’oligarchia politica che oggi regge le dinamiche anche del Pd provinciale tende ancora a distanziarsi dalla reale rappresentanza dei territori. L’ormai screditata leadership di partito, estranea alla vita concreta, purtroppo sta generando la mediocrizzazione del corpo dirigenziale. Non abbiamo colto un’importantissima opportunità di rilancio del partito per colpa dell’opportunismo dei soliti noti attenti solo ai posizionamenti”. La disamina di De Lucia è impietosa quanto inoppugnabile. La decisione di gettare a mare pubblicamente Caputo è davvero sorprendente. Gli stessi dirigenti che si lamentano da anni per la mortificazione politica subita dal Pd di Terra di Lavoro (vedi le ultime elezioni politiche) scaricano uno dei due candidati casertani alle europee. Inspiegabile, no? Invece, come denuncia De Lucia, è spiegabilissimo: personalismi e rendite di posizione continuano a essere le malattie di un Pd che resta impantanato nelle sabbie mobili di una perenne guerra tra bande. Il rinnovamento di facciata mostra il suo vero volto: cambiare tutto per non cambiare niente. Cambiano solo i nomi dei “killer”. Ma la vittima è sempre la stessa: il Pd. Come conferma De Lucia: “Le elezioni europee dovrebbero essere l’occasione per riavvicinare i cittadini a un Pd che parla di Europa e di opportunità, invece il gruppo dirigente pensa solo ad occupare posti di potere o di far eleggere qualcuno che poi libera il posto per un’altra”. Il riferimento alla staffetta alla Camera tra Picierno e Camilla Sgambato è puramente voluto.
Mario De Michele