“Magistrati e commercialisti affrontino insieme le problematiche della giustizia italiana. I professionisti economici hanno sempre avuto un ruolo importante nell’amministrazione giudiziaria, affiancando i giudici nelle attività di gestione dei beni confiscati alle mafie”. Lo ha detto il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti nel corso del Congresso Nazionale di Unico, l’Unione Commercialisti Italiani, che si è tenuto oggi ad Aversa. “In Italia abbiamo quasi 6 milioni di giudizi civili pendenti e circa 700mila contenziosi tributari in essere, per un controvalore di 40 miliardi di euro – ha spiegato Domenico Posca, presidente di Unico -. Con un fardello simile nessuna organizzazione della giustizia può funzionare perfettamente. Chiediamo al Guardasigilli Andrea Orlando di allargare alla nostra professione il novero di soggetti cui delegare la gestione e la definizione stragiudiziale delle controversie in corso”. “I commercialisti rivestono grande utilità soprattutto in materia di amministrazione giudiziaria dei beni sequestrati”, ha evidenziato Francesco Matacena, componente del Consiglio Direttivo dell’Istituto Nazionale Amministratori Giudiziari. “Si tratta di una funzione molto delicata e complessa, anche perché l’attuale quadro normativo è alquanto lacunoso: il Codice antimafia ed i successivi provvedimenti legislativi hanno presentato sin dalla loro adozione molteplici problemi interpretativi ed applicativi”. “La nostra professione occupa un ruolo fondamentale nelle tematiche relative alla giustizia – ha sottolineato Vincenzo Moretta, numero uno dei commercialisti napoletani – soprattutto per grandi procedure come quelle dei sequestri di mafia, dove i professionisti sono ausiliari. Bisogna poi rimuovere quei vincoli burocratici che limitano una gestione efficiente dei beni sequestrati: i vari passaggi amministrativi, che riguardano il coinvolgimento di più soggetti, non facilitano la velocizzazione del procedimento”.

 

 

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