I Carabinieri della Stazione di Pietrelcina, al termine di articolate e prolungate indagini, hanno ricostruito e disarticolato un sodalizio criminoso dedito al conseguimento illecito di somme economiche derivanti da falsi incidenti stradali in danno di alcune note compagnie di assicurazione. L’operazione ha avuto inizio nel mese di febbraio dello scorso anno allorquando un operaio 53enne del luogo si recò presso la Stazione Carabinieri di Pietrelcina per denunciare un sinistro stradale. Una volta raccolta la denuncia, i militari subito iniziarono le indagini finalizzate alla ricostruzione del fatto e per individuare i responsabili del sinistro. Nel corso degli accertamenti, si è delineato un quadro indiziario che faceva presupporre la presenza di un qualcosa di più grande rispetto ad una semplice denuncia di sinistro stradale e pertanto i Carabinieri hanno iniziato ad approfondire gli aspetti propri del sinistro con l’analisi della relativa documentazione che normalmente viene prodotta. Per cui i Carabinieri, anche mediante l’identificazione ed escussione dei soggetti che man mano emergevano nel prosieguo dell’attività investigativa, hanno portato alla luce l’esistenza di un gruppo composto da 17 persone di età compresa tra i 56 ed i 22 anni tra cui figurano anche delle donne e degli incensurati, originari della provincia sannita e di quella casertana che avevano messo in piedi, in concorso tra loro e con amici compiacenti [da qui il nome dell’operazione “Amici Miei”], un vero e proprio sistema di ricostruzione fittizia di sinistri stradali, taluni anche mai avvenuti, con lo scopo finale di truffare le compagnie di assicurazione per percepire somme di denaro a titolo risarcitorio. Nondimeno, le indagini compiute dai Carabinieri, anche mediante l’analisi certosina della copiosa documentazione prodotta conseguentemente ai sinistri stradali e consistente in attestazioni, perizie e dichiarazioni, hanno permesso di verificare che i sinistri denunciati dai soggetti erano di piccola e media entità e congegnati in modo tale da non “insospettire” le compagnie assicuratrici sulla genuinità dell’incidente per poi man mano assicurarsi indisturbati e senza pensieri il risarcimento corrisposto in somme di non notevole importanza. Infatti è stato stimato che il gruppo criminale abbia potuto percepire con il suo modo di operare, la somma complessiva di oltre € 50.000,00. Oggi l’attività investigativa in questione, sotto la direzione del P.M. Dr.ssa Flavia Felaco, vede, come epilogo, indagate tutte e 17 le persone coinvolte con la contestazione di reati che spaziano dalla truffa, alla falsità in scrittura privata, passando per il danneggiamento fraudolento dei beni assicurati e il favoreggiamento personale.

 

 

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