Ieri si sono definiti e completati gli apparentamenti, le alleanze a sostegno dei vari candidati ai ballottaggi nelle città che sono andate al voto lo scorso 25 maggio per il rinnovo dei consigli comunali. Ecco la situazione in provincia di Napoli, comune per comune.
MARIGLIANO – Venti di tempesta sul ballottaggio. Un ciclone si abbatte sul centrodestra. Pesanti accuse di voto di scambio piovono sulla coalizione che appoggia Michele Papa sindaco, che smentisce categoricamente il tutto. «Solo falsità e menzogne». Intanto sulla questione il NuovoCentro Destra di Angelino Alfano si spacca: una parte prende le distanze dalla coalizione tappezzando di manifesti la città e strizzando l’occhio al centrosinistra mentre l’altra resta ferma sulla posizione iniziale. «Ncd estranea alla corsa per le poltrone -scrivono i dissidenti- chiede al candidato sindaco Papa di mantenere il patto di discontinuità con la passata giunta di centrodestra. Mai più cricche al comune». L’altra frangia di Ncd invece prende le distanze. Intanto il movimento Oxigeno e i Verdi che non avevano preso parte alla competizione elettorale, tramite il proprio portavoce Saverio Lo Sapio, annunciano che appoggeranno il centrosinistra con Sebastiano Sorrentino sindaco e che si costituiranno parte civile in caso di un procedimento penale per voto di scambio.
NOLA – Doveva essere uno scontro fratricida. Due candidati sindaco, espressione dello stesso schieramento politico, alla prova del ballottaggio. Invece ha cambiato completamente connotazione trasformandosi nella partita tra centrodestra e centrosinistra. Domenico Vitale, sostenuto al primo turno da Udc-Ncd e Fratelli d’Italia, ha mollato il partito di Giorgia Meloni ed ha imbarcato il Pd. Una formazione diversa da quella che si è presentata all’appuntamento con le urne del 25 maggio e che adesso si prepara a sfidare il sindaco uscente Geremia Biancardi che gode del sostegno di Forza Italia. Un nuovo scenario politico, un passaggio di campo che non è stato completamente indolore. I primi a gridare al «tradimento» sono stati i vertici regionali di Fratelli d’Italia che per oggi hanno convocato una conferenza stampa a Nola. A non gradire l’accordo nemmeno i rappresentanti locali di sinistra e libertà che hanno sostenuto la corsa al primo turno di Maria Franca Tripaldi.
POMPEI – Solo Rinnovamento Italiano, della coalizione di Maria Padulosi, ha ufficializzato l’apparentamento con la coalizione di Franco Gallo. Le altre liste daranno un appoggio-ombra. Nando Uliano ritornerà al secondo turno elettorale senza nuovi alleati. La pioniera delle donne in lizza per la fascia tricolore, Maria Padulosi, ha scelto, così, di dare il suo sostegno al candidato sindaco in ballottaggio Franco Gallo. Considerando che il primo turno elettorale, la sfida Gallo-Uliano, è finita con un quasi pareggio: 5.766, per il primo, 5.811 per il secondo. Azzerati i risultati a fare l’ago della bilancia saranno i 3.494 voti conquistati da Padulosi. Resteranno alla finestra Fabio Liguori, del Movimento 5 Stelle, e Pietro Amitrano, della civica Insieme per la Città.
SANT’ANASTASIA – L’apparentamento tra il candidato di centrosinistra al ballottaggio, Antonio De Simone, e lo sfidante del primo turno Paolo Esposito sembrava fino a sabato sera cosa fatta, almeno con due delle liste di Esposito (Udc-Ncd e Scelta Civica, non invece con Forza Italia). Ma allo scadere del termine per la sigla dell’accordo nessuno dei due si è presentato in municipio. Dunque lo scontro sarà uno contro uno, almeno formalmente: Antonio De Simone contro Lello Abete, l’altro candidato del ballottaggio appoggiato solo da un cartello di civiche e in netto vantaggio al primo turno. «Io posso parlare per due delle mie liste soltanto, non per Forza Italia – dice Paolo Esposito – in ogni caso c’è un deciso sostegno politico a De Simone». Intesa confermata dallo stesso candidato del Pd. Non ha mai pensato invece ad alcun apparentamento, Lello Abete: «Noi ne abbiamo fatto uno solo, con i cittadini e invitiamo chi non ha votato al primo turno a sceglierci».
SOMMA VESUVIANA – Più che agli apparentamenti, gli sfidanti del ballottaggio hanno pensato ad esposti, denunce e carta bollata. Il polverone sollevato da Antonio Granato (Forza Italia e civiche) con una conferenza stampa in cui annunciava un esposto-denuncia su offerte di buoni pasto, denaro e droga in cambio di voti ha provocato la reazione del suo avversario Pasquale Piccolo (Udc-Ncd, Fratelli d’Italia e civiche) che ha a sua volta firmato un esposto chiedendo alla Procura di Nola di ascoltare Granato, riservandosi comunque azioni legali. Niente accordi dunque, con i due sfidanti rimasti fuori dal primo turno Giuseppe Auriemma (Pd, Psi, Somma Bene Comune) e Ciro Sannino (Movimento 5 Stelle). La sfida è dunque ancora tutta nel centrodestra. Piccolo ha già la maggioranza in consiglio comunale; se vincesse Granato, invece, dovrebbe fare i conti con la cosiddetta «anatra zoppa», una maggioranza consiliare non sua.
TORRE DEL GRECO – Niente apparentamenti. Non cambia il quadro politico nella città del corallo in vista del ballottaggio di domenica. Ciro Borriello e Loredana Raia, candidati sindaco di centrodestra e centrosinistra, correranno al secondo turno con gli stessi partiti che li hanno sostenuti finora. Fuori dalla contesa, almeno ufficialmente, tutti gli altri schieramenti. A cominciare da quello delle primarie a metà del centrosinistra, guidato da Alfonso Ascione. Ascione sabato ha incontrato i due candidati al ballottaggio: «Con Borriello abbiamo parlato soltanto di programmi – afferma il consigliere provinciale – mentre Raia ha sostenuto di avere avviato una serie di incontri con gli altri candidati ma anche di non avere l’autonomia per avanzare proposte». Ieri mattina poi si è svolto un incontro tra i rappresentanti dei tre della coalizione di Ascione (Democratici per Torre, Insieme per la città e Sel-Torresi in movimento) e quelli che sostengono Raia: «Un summit breve – prosegue Ascione – anche perché la delegazione degli altri partiti del centrosinistra e di Ncd-Udc non era composta dai vertici locali». Scontata la posizione di M5S, rimasto alla finestra, nessuna intesa nemmeno con Prima Torre prima, L259 e Lavoro comune.