“Il Consorzio Impregeco fu creato (nel 2001, ndr) non per essere alternativo a Fibe, ma complementare, e la sua genesi è da ricercare nell’ambito dell’area di centro-sinistra”. Lo ha dichiarato l’ex sub-commissario all’emergenza rifiuti Giulio Facchi durante l’udienza del processo in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere a carico di Nicola Cosentino per concorso esterno in associazione mafiosa. Un’affermazione ritenuta rilevante, quella di Facchi, sollecitata in sede di controesame da una domanda del difensore di Cosentino Agostino De Caro, in quanto smentirebbe l’ipotesi accusatoria secondo cui Nicola Cosentino avrebbe creato il Consorzio Impregeco (composto dai consorzi di bacini pubblici Caserta4, Napoli1 e Napoli3, ndr) in accordo con il clan dei Casalesi per gestire l’emergenza rifiuti in Campania in alternativa al piano Fibe. Facchi racconta che “l’idea venne quando l’emergenza rifiuti, da problema di dimensione provinciale, acquisì una rilevanza regionale; in particolare, nel verbale successivo a un incontro con i rappresentanti sindacali dei lavoratori delle discariche, individuammo la creazione di una società di livello regionale formata da soggetti pubblici. Poi Bassolino e Paolucci ripresero l’idea e l’ampliarono”. “Conosce fatti e circostanze da cui si evince un condizionamento di Cosentino su Impregeco?” domanda il legale dell’ex sottosegretario. “No” risponde Facchi, che poi afferma che “la Fibe era molto più esposta agli appetiti dei clan, avendo il potere di individuare siti per gli impianti di stoccaggio dei rifiuti, mentre l’Impregeco non aveva tale facoltà”. L’ex sub commissario decide invece di non rispondere alla domande del pm della DDA Alessandro Milita sul contenuto del colloquio di otto ore avuto con i servizi segreti e sull’Impregeco, in particolare sui rapporti tra il Consorzio e Cipriano Chianese, essendo imputato proprio con quest’ultimo a Napoli nel processo per la discarica Resit di Giugliano. “Su queste circostanze preferirei rispondere in quella sede visto che devo difendermi da accuse gravi (tra cui il disastro ambientale, ndr). Inoltre in 11 anni nessuno mi ha mai chiesto di Impregeco”. Facchi conferma, infine, di aver autorizzato la preparazione da parte del Consorzio Caserta3 del progetto di realizzazione di una discarica in zona Lo Uttaro a Caserta. “L’idea non mi piaceva – dice – visto che c’erano troppi soggetti eterogenei erano d’accordo, dai politici casertani ai tecnici. Diedi l’autorizzazione perché dovevo fare il mio dovere ma pensavo che lì non sarebbe mai stata aperta una discarica”. Y


 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui