“Siamo fiduciosi sull’eventualità che la Procura di Avellino possa archiviare la posizione di indagato di Ciro Lametta per assoluta mancanza di responsabilità. Questo consentirà ai familiari, la moglie e le due figliolette, di costituirsi parte civile nel processo sulla tragedia del bus precipitato dal viadotto Acqualonga della A16”. Lo ha detto l’avvocato Antonio Mirra, che stamattina ha incontrato il pm Adriano Del Bene, titolare del’inchiesta insieme alla collega Cecilia Annecchini, coordinata dal procuratore Rosario Cantelmo. Il legale ha annunciato la presentazione di una consulenza di parte a integrazione di quella commissionata dalla Procura, nella quale sostiene “si dimostra che Ciro Lametta ha fatto di tutto per evitare la strage, come dimostra il suo tentativo di frenare la corsa del pullman, appoggiandosi sui muri di contenimento dell’autostrada e sulle barriere del viadotto. Attraverso il consulente di parte – dice ancora l’avvocato Mirra – saranno verificati ulteriormente i supposti guasti all’impianto di trasmissione e ai freni del bus ma anche se ci sia una precisa responsabilità della società Autostrade in merito alla manutenzione e alla sicurezza del new jersey”. Mirra ritiene anche che “alla luce delle perizie depositate, ai magistrati occorreranno alcuni mesi per formulare i capi di imputazione e le richieste di rinvio a giudizio”. Secondo Mirra non è da escludere che in questa fase di valutazione possano emergere altri profili di responsabilità. La maxi perizia depositata dai consulenti tecnici, che materialmente verrà acquisita dalle parti nelle prossime ore, consiste in 650 pagine a cui se ne aggiungono altre 1500 di allegati

 

 

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