“Una grande città come la nostra e con la sua storia non può essere abbandonata a se stessa ma ha bisogno di regole che aiutino a mantenere intatto il proprio patrimonio e salvaguardare il territorio urbano” Con queste parole Carmine Esposito, Segretario del PD di Aversa commenta la situazione attuale della città e lo stato in cui vessa. “Stiamo lavorando su una proposta di regolamento comunale riguardante le aree standard, proposta che porteremo in discussione nelle commissioni patrimonio e urbanistica. La nostra preoccupazione deriva dal fatto che oggi a causa di un’amministrazione completamente disattenta troviamo molte di queste aree, che fanno parte del patrimonio cittadino, o abbandonate completamente o intercluse al cittadino ed occupate abusivamente da privati che approfittano della superficialità e della noncuranza da parte dell’amministrazione. Alcune di queste sono diventate aree insalubri e non vivibili, credo onestamente che tutto ciò sia inaccettabile per l’immagine della nostra città. Per tutti questi motivi che toccano fortemente la nostra sensibilità come vera opposizione della città abbiamo deciso di affrontare questo problema nel direttivo del partito insieme a tanti altri che recano a noi preoccupazioni, come ad esempio il piano triennale delle opere pubbliche, le zone G e tutte quelle questione di primaria importanza per il bene della nostra collettività. Per noi porre delle regole certe a cui fare riferimento è molto importante siamo qui come opposizione costruttiva e non distruttiva a dare il nostro contributo”. “Entrando nelle specifiche del regolamento – spiega Raffaele Di Lauro, dirigente PD – non solo abbiamo voluto regolamentare un patrimonio cittadino che ricordiamo essere in base alla legge 1150 un bene comune alla cittadinanza, ma si è cercato di rendere congruenti tra loro la salvaguardia del territorio ed un nuovo slancio all’economia ed ai servizi che questa città può offrire. Noi pensiamo a concessioni particolari delle aree standard, che aiutino lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile, pensiamo a start-up ecologiche e finanche ad agevolazioni per le associazioni onlus e no profit, finalizzate sempre a migliorare quelli che sono i servizi per il cittadino, come attrezzature sportive, o centri assistenziali, senza allontanare la possibilità di incentivare l’dea degli orti urbani, che potrebbe diventare un autosostentamento per le famiglie indigenti, incentivando in chiave ecologica la differenziata dell’umido”.

 

 

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