Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa degli avvocati Giuseppe Stellato e Raffaele Costanzo, legali del sindaco di Sant’Arpino Eugenio Di Santo, in merito ad una nota stampa dei Gd di Sant’Arpino. “In relazione agli ultimi articoli di stampa che, in particolare sul portale web “comunicatella”, hanno riguardato la vicenda giudiziaria del Di Santo Eugenio, teniamo a precisare quanto segue: lo sciacallaggio mediatico che ha caratterizzato le espressioni di taluni articoli degli ultimi giorni hanno davvero oltrepassato il segno e meritano pertanto una ferma risposta, anche di natura giudiziaria, che ci riserviamo di esperire attraverso la presentazione di apposita querela. Le notizie di stampa, a vario titolo riportate sul predetto portale web, oltre a distorcere profondamente la verità processuale e le esatte dinamiche della vicenda giudiziaria che hanno riguardato il Di Santo Eugenio, ledendo gravemente la dignità di quest’ultimo con definizioni infamanti che trasmodano dal corretto esercizio della cronaca e della normale dialettica e critica politica, ancorché aspra, per diventare invece strumento di offesa personale e addirittura di insulto, giungono a creare un clima di tensione che mortifica e tenta di intimidire persino il diritto di difesa. Ci riferiamo in particolare ad un articolo apparso il 10 giugno scorso e tuttora presente sul sito “web comunicatella” sezione Sant’Arpino, che riporta una nota del gruppo politico Giovani Democratici di Sant’Arpino e che è titolato “Sant’Arpino:, GD a Di Santo: vai a casa prima che Renzi ti prenda “a calci nel sedere”. Nel corpo dell’articolo, non senza sgomento, si legge “Sorprendente e inspiegabile anche l’atteggiamento degli avvocati che, in spregio alle norme deontologiche, si dice vogliano ricorrere in Cassazione avverso il patteggiamento pur sapendo che lo stesso sarà dichiarato inammissibile. Si tratta di un comportamento a discapito della collettività, dal momento che il ricorso diventa, solo ed esclusivamente, un espediente per allungare i tempi per la dichiarazione di decadenza e lo scioglimento del Consiglio comunale”. Il passo sopra riportato costituisce uno strumento di pesante aggressione alla nostra dignità professionale, ma anche e soprattutto un pericolosissimo attacco al diritto di Difesa sferrato attraverso un chiaro tentativo di intimidazione preventiva rispetto all’esercizio di sacrosanti diritti, sostanziali e processuali, che dovrebbero rappresentare la più naturale espressione della vita democratica di un Paese civile. Al fine di esacerbare il clima politico e di colpire un avversario a buon mercato, si offende pesantemente sotto il profilo deontologico la Difesa attraverso la paventata possibilitá di proporre un legittimo ricorso per cassazione e si calpesta, così, uno dei più elementari diritti Costituzionali, derubricandolo indecorosamente a mero espediente dilatorio. Tale operazione, di inaudita gravità anche perché enfatizzata da organi di stampa che omettono di esercitare il doveroso controllo su quanto viene pubblicato ed anzi si prestano a diventarne cassa di risonanza mediatica, ci appare del tutto inaccettabile e pertanto ci riserviamo di adire l’Autorità Giudiziaria per difendere il nostro onore e decoro professionale ma soprattutto –giova ripeterlo- per non lasciare impunito questo grave attacco al diritto di Difesa che non può trovare altre limitazioni al di fuori della Legge.”