“Per rispetto dei bambini, per rispetto di tutti i cittadini, per la storia millenaria del nostro paese, dopo aver contato fino a 10, ho concluso che la Presidente dei GD Tinto ha diritto ad avere una risposta più consona alle sue capacità recettive”. E’ la replica dell’assessore Iolanda Boerio alle recenti dichiarazioni della presidente dei Giovani Democratici Ivana Tinto. “Risponderò a lei, cara Presidente – continua – come risponderei ai miei alunni, spiegando etimologicamente il significato delle parole corruzione, tangente e legalità. Ma soprattutto voglio precisare che, è chiaro come la luce del sole, che non tutti quelli che si macchiano di questi reati sono da definirsi delinquenti o indegni di rappresentare un paese. Si, perchè per ogni persona parlano la sua storia, il suo vissuto e, in questo caso più che mai, il suo operato. Se il Sindaco Di Santo è stato eletto per ben due volte consecutive, contrariamente a quanto avviene normalmente, ci sarà un motivo? E il motivo è sotto gli occhi di tutti, ossia l’ottimo operato dei primi 5 anni di amministrazione che hanno fatto sì che, con un vero e proprio plebiscito, venisse riconfermato una seconda volta dall’indiscusso voto popolare. Quando fui invitata a candidarmi – prosegue Boerio – accettai volentieri perché, insieme a Di Santo, volevo anch’io contribuire al bene del mio paese. Questa era ed è la mia unica aspirazione e gli interventi e le attività svolte da maggio 2013 a giugno 2014 nell’ambito del mio assessorato ne sono la prova concreta. Se, lei presidente Tinto, avrà la bontà di verificare, mi farà cosa gradita. E a questo punto a lei, Presidente, voglio porre una domanda: premesso che la morale è anche un fatto privato, premesso che non voglio aprire nessun conflitto tra moralità e legalità, le chiedo cosa pensa Lei della legalità, visto che il Sindaco è di nuovo al suo posto perché la legge glielo consente. Non siete forse lei e il suo partito a nascondervi dietro falsi e strumentali moralismi? Apra il suo armadio e sarà sommersa dagli scheletri di chi ha rappresentato indegnamente Sant’Arpino per trenta anni. Ed è per questo che respingo le accuse al mandante e le ricordo che gli unici che da mesi stanno vivendo un’incresciosa situazione di disagio siete voi. Infine vorrei poter rispondere alle altre domande che riguardano il Co.D.I, il parco Cirillo ecc.. ma, non essendo ambiti di mia competenza, la invito a rivolgersi a chi è preposto a tali cose. Io rispondo per il mio assessorato – conclude – quindi, prendendo a prestito il titolo di un libro di Sciascia, le dico “A ciascuno il suo”.

 

 

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