Nel corso del blitz del Gico della Guardia di Finanza di Firenze e della Squadra Mobile della Questura di Caserta, nei confronti di prestanome della fazione “Schiavone” del clan dei Casalesi, sono stati messi i sigilli ad alcune decine di terreni, abitazioni, automobili (tra cui tre Mercedes), moto e quote societarie di aziende – alcune delle quali inserite nel mercato del caffè – tra le province di Caserta, Napoli, Modena e Ferrara. Il valore complessivo e’ di dieci milioni di euro e non di 110 milioni di euro come riferito in un primo momento da fonti investigative. Sequestrate anche le disponibilità finanziarie, intestate a indagati e società, trovate su conti correnti postali e bancari, libretti di deposito, dossier titoli e cassette di sicurezza. Il gip del Tribunale di Napoli ha disposto la misura cautelare in carcere per cinque indagati e gli arresti domiciliari per altre sei persone.Gli undici indagati sono accusati di riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita e intestazione fittizia, con l’aggravante dell’aver favorito la fazione “Schiavone” del clan dei Casalesi. Le misure cautelari in carcere riguardano Salvatore e Antonio Di Puorto, Luigi Di Sarno, Raffale Alfiero e Benedetto Ricciardi. Il gip di Napoli ha invece disposto gli arresti domiciliari per Ugo Di Puorto, Andrea Diana, Irene D’Errico, Angelo Ardente, Nicola Elmo e Mario Casella. Le indagini del Gico di Firenze sono durate due anni e hanno preso spunto dalla bancarotta fraudolenta di una società con sede a Pisa intorno alla quale gravitavano persone ritenute vicine al clan dei Casalesi, tra cui la famiglia Di Puorto. Nel corso dell’attività investigativa sono finite sotto la lente di ingrandimento 60 conti correnti bancari e sono stati ricostruiti i flussi finanziari per un arco temporale di 10 anni riconducibili a 16 persone
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