Non solo infiltrazioni camorristiche ma anche un carrozzone clientelare con decine di dipendenti assunti in base alla raccomandazione di numerosi politici. Questo era diventato l’Eco4 società del Consorzio di bacino Caserta4 attiva a metà degli anni duemila nella raccolta dei rifiuti e ritenuta controllata dal clan dei Casalesi. L’inquietante spaccato è emerso oggi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere durante il processo che vede Nicola Cosentino per concorso esterno in associazione camorristica. A parlare del sistema clientelare, che era alla base delle assunzioni nella società controllata dai fratelli Orsi, imprenditori ritenuti vicini al clan Bidognetti è stato il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Iadevaia, che redasse due informative sulla base delle dichiarazioni degli Orsi e del collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo, altro imprenditore dei rifiuti vicino ai Bidognetti e principale accusatore di Cosentino. Per Cosentino furono fatti 8 nomi, ma poi dopo altre verifiche abbiamo scoperto che sei addetti erano stati assunti dopo una sua raccomandazione, in altre due circostanze Cosentino aveva solo riportato i nomi segnalati da un consigliere comunale di Villa Literno e un consigliere provinciale.
Gli altri politici che hanno chiesto e ottenuto assunzioni sono Mario Landolfi, il sindaco di Grazzanise Enrico Parente (coinvolto nell’inchiesta sulla latitanza del boss Michele Zagaria, ndr), quello di San Cipriano Enrico Martinelli (condannato a sei anni in primo grado perché considerato vicino al boss omonimo Martinelli, uomo di fiducia di Antonio Iovine, ndr), quello di Calvi Risorta, e Giuseppe Sagliocco (attuale sindaco di Aversa, ndr)”. Iadevaia spiega anche che gli Orsi dissero di “aver dato soldi per la campagna elettorale a Raffaele Chianese”, ex capo della segreteria di Mario Landolfi.